Parole con l'Africa: 9 volti e voci per ricordare un dramma che non ha fine

Beppe Severgnini, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Natalino Balasso, Beppe Carletti, Roberto Citran, Dacia Maraini, Simonetta Agnello Hornby, Claudio Magris e la direttrice della Nazione Agnese Pini insieme a Medici con l’Africa Cuamm per non dimenticare il continente africano

Firenze, 25 maggio 2020 - L'invito ad “andare oltre le parole vuote e l’ipocrisia e che questa sofferenza possa insegnarci a essere più sensibili e grati a chi dona qualcosa di sé agli altri” della direttrice de La Nazione Agnese Pini si unisce alle parole di altri personaggi, attori, autori, scrittori, cantanti in “Parole con l’Africa” (qui il videoclip riassuntivo), una raccolta di riflessioni e messaggi di testimoni per ribadire che “andrà tutto bene, se andrà bene per tutti”. Il 25 maggio come ogni anno si celebra l’Africa Day, giornata in cui si fa memoria della fondazione dell’Unione Africana. Nel momento in cui l’Italia si trova in difficoltà a una settimana dalla fine del lockdown, alla ricerca di una ripartenza, l’associazione “Medici con l’Africa Cuamm” insieme a voci illustri unite in video, ricorda che non ci si può dimenticare di chi l’emergenza la vive da sempre, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Per Beppe Severgnini il “cuore è un luogo infinito dove ci stanno molte più cose di quelle che immaginiamo”; Daniele Silvestri invita a dare a questa “interconnessione, in cui ci troviamo a vivere, un valore positivo occupandoci degli altri e dei più poveri”; Niccolò Fabi sottolinea come “pensare all’Africa, in questo momento, potrebbe sembrare un lusso, ma in realtà non lo è. È pensare a un mondo pan-demico, in cui tutto riguarda tutti i popoli, qualsiasi difficoltà non può che avere un filo rosso che unisce tutti noi”. Niccolò Ammaniti ribadisce che “siamo tutti fatti di carne e speranza, e questo virus micidiale lo sta dimostrando, non facendo distinzione tra paesi poveri e paesi ricchi”in un unico destino che ci lega. Natalino Balasso invita a “monitorare l’Africa e continuare ad aiutarla, perché se il virus attecchisce lì, è un disastro”. Beppe Carletti dei Nomadi ricorda che “a parlare siamo tutti bravi, poi, dopo, ci vogliono i fatti” e Roberto Citran sottolinea come il Cuamm “aiuta, senza retorica, senza chiedere nulla. Lo fanno e basta”. Dacia Maraini rivolge un appello accorato: “Ogni giorno che passa, il pericolo aumenta. Bisogna fare presto”. Simonetta Agnello Hornby sottolinea il ruolo delle donne coi loro figli perché “mamme attive e sane sono fondamentali per la nazione intera”. Claudio Magris sprona a una nuova lettura: saper riconoscere che “l’Africa sta vivendo le doglie di un parto, verso un nuovo protagonismo. Una nascita che ha bisogno di mani sapienti di levatrice, come quelle del Cuamm”. “Il virus si sta diffondendo in Africa più lentamente di quanto ha fatto in Europa – spiega don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm –, ma potrebbe mettere alla prova il continente per un lungo periodo, senza che le persone che ci vivono possano contare su sistemi sanitari strutturati come i nostri, che pure sono stati messi in crisi”. Coloro che hanno prestato voce e volto alla campagna “Parole con l’Africa”, dice don Carraro, “con il proprio carisma e originalità si sono messi in gioco proponendo una parola, un messaggio di speranza e di sostegno. Grazie più grande per essersi lasciati coinvolgere e averci aiutato a mantenere accesa l’attenzione su un continente che rischia, sempre più, di essere dimenticato».

È possibile sostenere il lavoro di Medici con l’Africa Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org.

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