Parlare di mafie a scuola: come proteggersi

Il Tenente Colonnello Affinito ha parlato delle mafie, svelando il loro ruolo imprenditoriale e le alleanze per traffici illegali. Le vittime di estorsione devono denunciare alle forze di Polizia e sentirsi protette dallo Stato. Nonostante la paura, il Tenente svolge la sua professione per il bene della comunità e la giustizia.

Parlare di mafie a scuola: come proteggersi

Parlare di mafie a scuola: come proteggersi

Il 7 Febbraio il Tenente Colonnello Giangabriele Affinito, in servizio alla Scuola Marescialli dei Carabinieri, è venuto a parlarci delle mafie. Abbiamo scoperto e ci hanno impressionato tante cose; nella fase simbiotica la mafia assume un ruolo imprenditoriale (negli appalti, edilizia, servizi), mimetizzandosi con gli affari legali. Il suo obiettivo è arricchirsi di denaro e potere, così attraverso il contrabbando e i traffici (fase predatoria) ottiene denaro sporco; poi seguendo il "metodo lavatrice" lo trasforma in denaro pulito, acquistando attività commerciali rivolte ai cittadini. Esistono poi le alleanze tra mafie per traffici illegali di droga e di armi, le infiltrazioni nella politica con il voto di scambio per gestire appalti.

Cosa può fare una vittima di estorsione?

"Deve sentirsi protetta dallo Stato che farà di tutto perché non capiti nulla a lei e ai familiari, denunciando alle forze di Polizia".

Tenente, ha paura nello svolgere la sua professione?

"La paura un po’ c’è, ma va controllata, è un’emozione come tante altre. Ma sapere di agire per il bene della comunità e per la giustizia ci deve dare la motivazione e il coraggio di andare avanti senza fermarsi mai".