
E’ stato il John Travolta del Collegio. Ma il suo sogno sarebbe quello di diventare un ‘top gun’. Filippo Romano 14 anni da Scandicci è uno degli studenti del reality di Rai Due che ce l’ha fatta ad arrivare fino alla fine. Ieri è andata in onda la puntata finale, così Filippo si gode questa sua notorietà. In questi giorni, sono molti in città che lo fermano per strada, gli chiedono, lo fanno sentire speciale, vista la simpatia con la quale ha affrontato il reality, e ne è uscito a testa alta. Come è andata?
"Un’esperienza unica, mi è piaciuta tantissimo e me la sono goduta fortunatamente fino all’ultima puntata. Aspettavo di entrare da due anni. La convocazione per il casting appena compiuti 14 anni è stata una notizia bellissima. Fare il Collegio è stato molto bello anche se impegnativo. Dietro alle telecamere è stato davvero difficile: non sentivamo casa, non potevamo informarci su quello che succedeva o sentire gli amici. In più il cibo ovviamente era quello previsto nel reality. Sino state quattro settimane di applicazione totale, più una di bolla prima di entrare. Io sono stato il John Travolta del reality, che era ambientato negli anni ’70 ed io ero perfettamente a mio agio".
La passione per la recitazione parte fin da bambino?
"Fin da piccolo sognavo di fare l’attore. Mi piaceva l’idea di far ridere la gente, ma anche di farla riflettere. Uno dei miei modelli infatti è Enrico Brignano, ho provato dei monologhi, alla fine alle persone sono piaciuti. Sono riuscito a farli ridere, e a quel punto è piaciuto anche a me". Quali esperienze ci saranno dopo il reality?
"Ho un contratto di esclusiva con la Rai fino al gennaio 2023. Vedremo quali saranno i ruoli che mi proporranno. Del resto anche in passato ho avuto diverse esperienze: ho cominciato con un cortometraggio horror, ho preso parte all’Isola degli Eroi (programma per bambini su Boing), e ho recitato in diversi spot pubblicitari. Ma in questo momento è importante anche lo studio. L’impatto con le superiori è stato complicato, il livello dello studio è alto, e devo calarmi per bene in questo mondo delle superiori".
Hai qualche sogno nel cassetto?
"Entrare nell’aeronautica militare. Vorrei tentare il concorso per la scuola Douhet, imparare a pilotare, poi magari fare l’accademia. Vedremo. E’ un sogno che coltivo fin da quando ero piccolo. Come quello artistico".
Fabrizio Morviducci