
Drappo nero sulla facciata di Palazzo Vecchio
Firenze, 20 agosto 2015 - Un drappo nero sarà appeso a Palazzo Vecchio, a Firenze, in segno di lutto per l'uccisione dell'archeologo Khaled Asaad per mano dell'Isis. È quanto annuncia il sindaco Dario Nardella su facebook. "Orrore e condanna ferma per la brutale uccisione di Khaled Asaad - scrive Nardella -, l'82enne archeologo siriano che ha difeso fino alla morte i beni archeologici di Palmira, in Siria, contro la ferocia dei terroristi dell'Isis. Era innamorato della sua terra e delle sue rovine, patrimonio dell'umanità, e non ha chinato la testa di fronte ai barbari. La sua morte non deve essere dimenticata. Per questo accogliamo l'invito del presidente dell'Anci Piero Fassino per onorare la memoria del celebre archeologo".
Oggi, sul terrazzo di Palazzo Vecchio, "sarà appeso un drappo nero in segno di lutto, e questa sera le luci del Nettuno dell' Ammannati in piazza della Signoria saranno spente. La prossima settimana ospiteremo l'11esimo convegno internazionale di Egittologia e sarà anche quella l'occasione per discutere di questi temi, ormai non derubricabili a semplice violenza". Nardella lancia "un appello a tutti gli intellettuali, scienziati, studiosi: isoliamo i terroristi che distruggono la bellezza e la storia. Da Firenze, città patrimonio Unesco e tra le capitali della cultura e dell'arte, lanciamo un monito forte contro questa nuova uccisione e contro i criminali che cancellano vite, arte e storia. Non vinceranno".
NENCINI: "DEDICARE A KHALED AL ASAAD LA SALA DI UNO DEI MUSEI DELLA CITTA' "
"Firenze, punto di riferimento della cultura universale, ricordi Khaled al Asaad dedicando al custode del sito archeologico di Palmira la sala di uno dei musei della città". E' quanto afferma il segretario del Psi, Riccardo Nencini. "Un uomo ucciso in un luogo-simbolo della cultura, che ha difeso strenuamente fino a sacrificare la propria vita, dev'essere ricordato e celebrato in un luogo di cultura e di contaminazione, nel quale ogni giorno affluiscono turisti di tutto il mondo. Perché - conclude Nencini - la libertà della cultura universale e la civiltà sono gli unici mezzi per contrastare la barbarie dell'Isis".