
di Fabrizio Morviducci
Il completamento del Pip del Padule affidato allo studio dell’architetto Casamonti. La nuova proprietà dell’area ha affidato la progettazione del centro produttivo che si trova nella zona pedecollinare lungo via di Casellina, ai piedi di San Martino alla Palma. Il progetto ha avuto una storia molto difficile. Attualmente è stata realizzata una sola delle cinque ‘isole’, ossia le strutture previste nel progetto che risale ai primi anni del Duemila. Dovevano essere laboratori per gli artigiani di Scandicci e oggettivamente era stata costituita una cooperativa per edificare il tutto con la benedizione delle associazioni di categoria. E’ stata in pratica un’ecatombe. In tutto però sull’area di 18 ettari compresa tra via del Padule, via Newton e via Charta 77 c’è spazio per altri capannoni, per opere di urbanizzazione e per un parco verde attrezzato. Il vecchio progetto ha come punto saliente una nuova viabilità interna ed esterna al comparto, parcheggi tutto intorno alle isole produttive, un’area di verde attrezzato dove sarà possibile organizzare eventi ricreativi, culturali e sportivi, verde pubblico di corredo, illuminazione, sottoservizi in genere e la fognatura. Le isole erano indicate con le lettere dell’alfabeto. Quella già costruita è la E, più metà della B. L’altra metà della B, la A e la C sono state acquisite da una società di intermediazione immobiliare dopo il fallimento della precedente proprietà, e ora si punta direttamente ad ottenere i permessi a costruire. Anche per l’ultima isola, ossia la D, i proprietari potrebbero ritirare i permessi a costruire; l’intenzione sarebbe già stata manifestata all’amministrazione comunale. "Siamo in attesa di capire quale sarà il nuovo progetto – ha detto il vicesindaco Andrea Giorgi – ci dovrebbe essere consegnato nelle prossime settimane, non prima di un confronto con la soprintendenza. Secondo la previsione, sia l’isola già costruita, sia quelle da costruire, dovranno avere la facciata esterna con gli stessi colori e gli stessi materiali. A quanto sappiamo ci sono aziende interessate al progetto, che non sono legate al mondo della pelletteria". A Scandicci servono aree produttive. E sono tante le aziende, quindi non solo pellettiere, che stanno cercando uno spazio in quest’area industriale. Che prima ha puntato tutto sul recupero delle fabbriche meccaniche abbandonate: Matec, Zanussi, Ex Moranduzzo, poi ha cercato di sanare ferite urbanistiche prima insanabili come l’ex Palazzaccio. Adesso arriva il completamento di progetto partito nel 1974. Che presenta tutta una serie di incognite soprattutto per l’impatto ambientale.