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Overdose in hotel con le pastiglie Il farmacista patteggia due anni

E’ accusato di omicidio colposo: vendette la scatola di ossicodone senza la ricetta medica. I due fratelli belgi ingoiarono non meno di 36 compresse per ’sballarsi’ durante una vacanza

FIRENZE

Patteggerà due anni, il farmacista che vendette le pastiglie del farmaco "Oxycontin" con cui i fratelli belgi Robbe e Dries De Ceuster morirono di overdose nella stanza dell’albergo in cui soggiornavano durante la loro permanenza a Firenze.

L’accordo è stato trovato tra il pm titolare del fascicolo, Giacomo Pestelli, e l’avvocato Dimitri Caciolli, difensore dell’indagato, F.S., 31 anni, di Umbertide.

Manca la ratifica del giudice, il gip Maurizio Caivano, che potrebbe arrivare nella prossima udienza fissata il 14 settembre.

A chiudere il caso, accaduto nel settembre del 2019, è stata la perizia medico legale e tossicologica che la procura ha assegnato ai medici Beatrice Defraia e Donata Favretto, che hanno stabilito che i due fratelli sono stati uccisi da un arresto cardiorespiratorio, conseguenza dell’assunzione di "dosi letale di ossicodone".

Sostanza presente, appunto, nelle pastiglie del farmaco "Oxycontin", l’oppioide che uno dei fratelli De Ceuster aveva acquistato in una farmacia di via dei Banchi dove era in servizio il giovane farmacista, all’epoca 29enne alla prima esperienza lavorativa.

Per l’accusa, fu un gesto ’scellerato’ vendere la scatola di quel farmaco a un cliente senza ricetta, ma come del resto fu scellerata anche la massiccia assunzione delle pasticche da parte dei due fratelli.

Dries, 27 anni, il maggiore dei due fratelli, aveva assunto ben 12 pastiglie. Robbe, 20 anni, il più piccolo dei due, addirittura 24. Nell’organismo di Robbe, poi, i consulenti della procura hanno trovato anche tracce di assunzioni pregresse di droghe: cocaina e ketamina, droga sintetica usata soprattutto nei rave party. Altre pasticche potrebbero essere state direttamente masticate per amplificare l’effetto dell’oppioide. In totale, dalle due scatole acquistate in farmacia, mancavano infatti 42 compresse. I due fratelli sarebbero passati dallo ’sballo’ alla morte. Il padre, che scoprì il decesso, era convinto che stessero dormendo.

Il giovane farmacista in un interrogatorio agli inquirenti, diede la propria giustificazione sulla vendita dell’ossicodone diventato letale a Robbe De Ceuster. "Mi ha detto che aveva un fortissimo dolore a un braccio con una recente ferita chirurgica e che in Belgio assumeva Oxycodone da 40 mg. Gli ho detto che era necessaria la ricetta medica. Lui insisteva sul fatto che aveva un forte dolore, mi ha quasi supplicato di dargli quel farmaco". "Ho continuato a dire che quel farmaco non era dispensabile senza ricetta medica anche perché doveva essere assunto con modalità particolari, come ad esempio la non contemporanea assunzione di alcol. In ultimo gli ho specificato, esplicitamente, che si trattava di un farmaco a rilascio prolungato".

ste.bro.