
Ottaviano Augusto, protagonista assoluto Durante il suo governo un lungo periodo di pace
L’Eneide fu scritta in onore di Augusto, tra le più grandi figure dell’Impero Romano, che ha lasciato un’impronta culturale indelebile sul mondo antico e proclamò nel 29 avanti Cristo la Pax Romana, lungo tempo di pace goduto a Roma alla fine delle sanguinose guerre civili.
In onore della sua ascesa al potere, il Senato fece costruire un grandioso monumento con decorazione in rilievi mostranti la famiglia del Princeps in processione: l’Ara Pacis.
In uno di questi spicca proprio Enea che immola ai Penati con Ascanio la scrofa dai trenta porcellini.
Secondo la leggenda essi indicavano gli anni che sarebbero passati prima della fondazione di Roma. Lo scopo principale fu però celebrare la pace e la prosperità rappresentate dalla suddetta Pax Augustea.
Ai tempi la leggenda di Enea era molto attuale poiché, figlio adottivo di Cesare, Augusto apparteneva alla gens Iulia che vantava di discendere da Iulo, figlio di Enea e nipote di Venere. Nel poema Augusto è in tutto rappresentato dall’eroe, vir pius per eccellenza, caratteristica riferibile anche ad Ottaviano.
In definitiva il tema della pace è presente, più di quanto si creda, tanto in questo grande romano, quanto nelle opere, artistiche e letterarie, a lui dedicate.