
Il presidente Andrea Ceccherini, cda, dipendenti e collaboratori riuniti per celebrare il grande traguardo
Venticinque anni di Osservatorio permanente Giovani-Editori, con tanti traguardi raggiunti e nuove sfide internazionali. Giovedì sera, in un ristorante fiorentino, il presidente Andrea Ceccherini ha voluto festeggiare, nel giorno esatto dell’anniversario, le nozze d’argento e l’importante traguardo raggiunto con i dipendenti, i più stretti collaboratori e i consiglieri di amministrazione, che hanno permesso di realizzare una sfida che sembrava impossibile.
Era il 5 giugno del 2000 quando, a Villa Cora, nacque l’Osservatorio permanente Giovani-Editori, alla presenza del Presidente del Senato, Nicola Mancino, e del giornalista Bruno Vespa. L’idea partì da Andrea Ceccherini, allora 26enne presidente di Progetto Città, associazione fiorentina impegnata a riavvicinare i giovani all’impegno civile e sociale. Proprio Ceccherini presentò l’idea ad Andrea Riffeser Monti, editore di QN, La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno, e a Cesare Romiti, presidente di Rcs – Corriere della Sera, che accettarono di farne parte. Venne così firmato, davanti al notaio, l’atto costitutivo dell’organizzazione, presieduta da Andrea Ceccherini e, di lì a poco, si aggiunse ai partner Il Sole 24 Ore.
Oggi sono sedici i partner editoriali che aderiscono all’Osservatorio (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, QN, La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Stampa, L’Arena, Bresciaoggi, Il Giornale di Vicenza, Gazzetta di Parma, Gazzetta del Sud, Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino, Il Giornale di Sicilia), e in questi anni le sinergie hanno riguardato anche 20 fondazioni bancarie e 10 grandi aziende nazionali, con milioni studenti e migliaia di docenti coinvolti.
L’Osservatorio, sin dalla sua origine, ha avuto un obiettivo chiaro: aiutare i giovani a diventare cittadini di domani, sviluppando quello spirito critico che rende l’uomo libero. Secondo le più moderne dottrine in materia, la piena padronanza di sé si raggiunge solo quando alla padronanza della propria testa si aggiunge quella dei mezzi (in particolare quelli economici finanziari) e la consapevolezza delle competenze digitali. È per questo che l’Osservatorio promuove in Italia, nelle scuole secondarie di secondo grado, tre grandi progetti strategici: uno teso ad allenare la padronanza della propria testa, "Il quotidiano in classe", l’altro diretto ad esercitare la padronanza dei mezzi economico-finanziari, "Young factor".
L’Osservatorio è ormai diventato leader assoluto nei progetti di Education per qualità dei suoi progetti e per numero di studenti coinvolti. Oggi, inoltre, l’Osservatorio agisce sempre più in una prospettiva internazionale. Al centro di questo impegno, il progetto multimediale "Doubt and debate" che, attraverso l’alfabetizzazione tecnologica e mediatica, responsabilizza i giovani a essere sempre più cittadini informati in un’era digitale guidata dagli algoritmi e segnata dalle fake news. "Doubt and debate" permette alle classi di accedere a lezioni dinamiche e a contenuti esclusivi, grazie a media partnership internazionali di altissimo standing e reputazione (Cnn, The New York Times, The Wall Street Journal, The Washington Post, in Spagna El Pais, Cinco Dias, Abc, Lavanguardia, Ser e, in Italia, Rai, Mediaset, La Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore, Il Giornale).
Tanti anche i riconoscimenti ricevuti. Proprio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 15 novembre, a Roma, ha aperto le celebrazioni per i 25 anni dell’Osservatorio. "Un’iniziativa – ha detto – che, fin dagli esordi, si è proposta di sviluppare lo spirito critico dei giovani, attraverso la proposta di una lettura delle fonti plurali d’informazione: il giornale in classe, per avere cittadini consapevoli ed esigenti". Anche i predecessori di Mattarella, Ciampi e Napolitano, hanno più volte elogiato e supportato il lavoro dell’Osservatorio.
Negli anni sono nati infine due board di livello internazionale. Uno sovrintende l’iniziativa per la Financial Literacy, l’international Advisory Board di cui fanno parte Andrea Ceccherini, Mario Centeno (governatore Banca del Portogallo), Klaas Knot (presidente Nederlandsche Bank), Joachim Nagel (presidente Deutsche Bundesbank), Francois Villeroy de Galhau (governatore Banque de France), Fabio Panetta (governatore Banca d’Italia). L’altro è l’International Advisory Council che si occupa della consulenza sullo sviluppo e l’innovazione dei progetti di media literacy del quale sono membri: Andrea Ceccherini, Tim Cook (ceo Apple), Joe Kahn (direttore The New York Times), Emma Tucker (direttore The Wall Street Journal).
Lisa Ciardi