ELETTRA GULLE'
Cronaca

Operai ex Gkn in sciopero della fame: 'Non abbiamo più tempo'

Le richieste dei lavoratori: "Legge regionale subito e creazione urgente di un consorzio pubblico regionale; commissariare Qf per pagare gli stipendi; dare vita a una vera discussione sulla reindustrializzazione”

Lavoratori ex Gkn

Firenze, 4 giugno 2024 – Una lotta sempre più dura. Hanno intrapreso lo sciopero della fame gli operai ex Gkn che oggi hanno avviato "La settimana dell'imbarazzo" che, dicono, è "quello della politica che, in pieno periodo elettorale, non dà risposte a una vertenza che non ha più tempo e che vede da cinque mesi i lavoratori senza stipendio e ammortizzatori sociali, ma anche quello delle istituzioni, del governo a cui chiediamo il commissariamento di Qf, e della Regione Toscana, a cui chiediamo la legge regionale sui

consorzi industriali". L'annuncio stamani dalla ‘tendata’ davanti

alla sede della Regione Toscana.

"Lo sfinimento ora è un vostro problema - spiega in una nota

la Rsu ex Gkn -. Ci abbiamo riflettuto a lungo. Non crediamo

negli atti individuali ma nella lotta collettiva. Che sia praticato da alcuni o molti, infatti, lo sciopero della fame è solo un ulteriore strumento messo in campo da questa vertenza, ad ausilio di una lotta collettiva, delle azioni e richieste di sindacati, Rsu e Collettivo di Fabbrica. Non ci sono tra di noi eroi o martiri".

Le richieste, ricordano i lavoratori, sono tre: "Legge regionale subito e creazione urgente di un consorzio pubblico regionale per trattare l'area dello stabilimento di Campi Bisenzio e sottrarla a logiche opache; commissariare Qf per pagare gli stipendi; dare vita a una vera discussione sulla reindustrializzazione, agganciando tra l'altro un ammortizzatore sociale, come previsto dalla legge sulla base della quale i licenziamenti sono stati annullati alla fine del 2023".

"Ci spaventa uno sciopero della fame. Perché è una

privazione mai provata. E non sappiamo quanto resisteremo – dicono dalla Rsu -. E ci imbarazza usare un termine come 'fame' in un mondo dove di stenti si muore veramente, a partire dalla drammatica situazione in Palestina. Ma poi, alla fine, ci siamo dati la risposta più semplice: siete voi a dovervi ammalare di paura e l'imbarazzo è tutto vostro".