Omicidio Ciatti, continua la fuga del ceceno. Ma impugna la condanna: "Fu un incidente"

Il legale di Bissoultanov a Girona: "Non c’era l’intento di uccidere, la pena giusta è di 4 anni. L’appello? Si celebrerà anche senza l’imputato"

Rassoul Bissoultanov con la madre e il suo legale, l’avvocato spagnolo Carles Monguilod

Rassoul Bissoultanov con la madre e il suo legale, l’avvocato spagnolo Carles Monguilod

Firenze, 1 agosto 2022 - Che fine ha fatto il ceceno Rassoul Bissoultanov? A distanza di oltre due settimane dall’accertamento della fuga dell’uomo condannato a quindici anni in Spagna per l’omicidio del fiorentino Niccolò Ciatti, la famiglia della vittima non ha aggiornamenti.

"Il mio rapporto con il signor Bissoultanov è protetto dal segreto professionale e pertanto non posso dirle se so dove si trovi o se abbia o meno parlato con lui", risponde il suo difensore, l’avvocato Carles Monguilod a una nostra ricerca di informazioni sul conto dell’imputato latitante.

Sulla testa di Bissoultanov, nei cui confronti è in corso anche un processo a Roma per i medesimi fatti, pende un mandato d’arresto internazionale emesso dall’autorità giudiziaria spagnola quando, all’udienza del 13 luglio scorso (in cui il tribunale di Girona avrebbe dovuto decidere sull’eventuale applicazione di una nuova misura cautelare nei suoi confronti) si è certificata la sua assenza.

Bissoultanov era libero da un anno, da quando, nel 2021, erano scaduti i termini di carcerazione preventiva. Il ceceno era stato arrestato nell’immediatezza del pestaggio, avvenuto nella notte dell’11 agosto 2017 sulla pista del st Trop di Lloret de Mar. Niccolò morirà poche ore dopo in ospedale, devastato dal calcio alla testa sferrato con tecnica “professionale“, da esperto di lotta e arti marziali. Per mesi, la famiglia Ciatti temeva che, senza una nuova misura cautelare, il ceceno potesse far perdere le proprie tracce. E così, purtroppo, è stato.

La fuga di Bissoultanov bloccherà il procedimento spagnolo? Secondo il legale dell’imputato, che al pari della famiglia Ciatti, ma da un’angolazione opposta, ha impugnato la sentenza di condanna, "la corte d’appello di Barcellona deve risolvere il ricorso indipendentemente dall’assenza o meno del signor Rassoul Bissoultanov".

Nella sua impugnazione, la difesa del ceceno chiede la derubricazione del reato nella forma più lieve e quindi una condanna molto inferiore ai quindici anni inflitti, il minimo per un assassino secondo la giustizia spagnola.

"Sono convinto che questo ricorso dovrebbe andare a buon fine perché ritengo che la Corte di Giuria abbia sbagliato considerando che nell’azione svolta dal mio cliente c’era l’intento di uccidere - aggiunge Monguilod -. Come ho spiegato in Sentenza e ora ribadisco nel mio ricorso, credo che ci troveremmo di fronte a un reato volontario di lesioni in concorrenza con un omicidio avventato. Quello che è anche noto come omicidio preterintenzionale. In tal caso, la pena detentiva adeguata alla legge sarebbe, al massimo, di quattro anni. In ogni caso, non sappiamo quando la data in cui il ricorso sarà risolto davanti alla Corte Superiore di Giustizia della Catalogna con sede a Barcellona ma, normalmente, dovrebbe essere entro la fine di quest’anno 2022".

Anche i Ciatti, rappresentati in Spagna dagli avvocati Francesc Co e Christian Maiolo, hanno fatto il loro ricorso. Chiedono che a Bissoultanov venga applicato il massimo della pena, ovvero 25 anni, perché sapeva che il suo calcio poteva uccidere e per di più colpì anche a tradimento, cioè quando Niccolò era girato verso l’altro ceceno - assolto nel giudizio spagnolo, indagato in Italia -, Movsar Magomadov.

 

 

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