Omicidio Ciatti, confermata la condanna a 15 anni del ceceno Rassoul Bissoultanov

Regge anche in appello l'accusa di omicidio volontario, ma il 30enne è latitante dalla scorsa estate

Firenze, 13 dicembre 2022 - Omicidio Niccolò Ciatti. I giudici del Tribunal superior de justicia de Cataluña, hanno comunicato di aver confermato la condanna a 15 anni di Rassoul Bissoultanov, il 30enne ceceno accusato di aver ucciso con un calcio alla testa il giovane fiorentino nell’estate del 2017, all’età di 21 anni, sulla pista di un locale di Lloret de Mar. L'imputato, condannato in primo grado dal Tribunale di Girona per omicidio volontario, è latitante dallo scorso luglio.

Al processo di Barcellona, celebrato lo scorso novembre, i legali della famiglia Ciatti avevano richiesto per un inasprimento della pena inflitta in primo grado, mentre la difesa dell'imputato Bissoultanov aveva chiesto la derubricazione dell'accusa da omicidio volontario a omicidio colposo. Ha prevalso la linea della pubblica accusa. Secondo la legge spagnola, la pena di 15 anni è il minimo previsto per questo tipo di imputazione.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini e del processo già celebrato, Bissolultanov, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, la notte tra l'11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca St Trop, insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira senza alcuna ragione Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l'ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale. Bissoultanov, poco più grande di Niccolò, sferrò un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo. I tre giovani ceceni vennero fermati, ma due vennero rilasciati subito, mentre il solo Bissoultanov rimase in carcere da dove uscì dopo 4 anni, alla scadenza dei termini di carcerazione preventiva.

In primo grado è stato assolto l'altro ceceno, Movsar Magomadov, che stando all'accusa aveva preso parte attiva al pestaggio. Bissoultanov dopo la scarcerazione venne arrestato in Germania, su mandato di cattura internazionale, ed estradato in Italia. Nel dicembre scorso la Corte d'assise di Roma lo ha scarcerato e Bissoultanov successivamente si è costituito in Spagna per poi rendersi nuovamente latitante. Nel frattempo la Cassazione ha annullato l'ordinanza di scarcerazione che aveva emesso la Corte d'assise di Roma. Anche in Italia, davanti ai giudici del tribunale di Roma si sta tenendo il processo di primo grado a carico del ceceno. 

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