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Covid. "Io, prof, mi farò sospendere: non mi vaccino"

Dal 15 dicembre scatta l'obbligo per il personale della scuola. C'è un 5% ancora non vaccinato, che va avanti coi tamponi

Vaccini

Firenze, 2 dicembre 2021 - “So già che verrò sospesa…. Non è bastato aver speso finora 350 euro in tamponi. Io il vaccino non lo farò mai. Non voglio sottostare a questa vergognosa imposizione. Starò senza stipendio… Per fortuna mio marito può continuare a lavorare”. Antonia (nome di fantasia, ndr.) insegna in una scuola primaria di Firenze. Fa parte di quel 5% di insegnanti non vaccinato. Finora, si è presentata a lavoro grazie al tampone fatto a giorni alterni. Ma dal 15 di dicembre si cambia registro. Entra in vigore l’obbligo vaccinale per i docenti ed il personale amministrativo della scuola (oltre che per il personale amministrativo della sanità, per i militari, per le forze di polizia e per il personale del soccorso pubblico). Sulla stessa scia Simona (anche per lei nome di fantasia, ndr.): “Tornerò al sud, dove almeno un tetto ed un pasto caldo lo trovo. Qui sono in affitto. Lascerò la casa… Non trovo altra alternativa. Finora sono andata avanti, tra l’altro spendendo non poco. L’obbligo per gli insegnanti lo trovo assurdo. Speriamo che lo stato d’emergenza non duri ancora per molto e che il governo faccia marcia indietro”.

I dirigenti scolastici naturalmente per questioni di privacy non possono sapere chi è vaccinato o meno. Ma una idea in questi mesi se la son fatta. “Ovviamente non ho accesso ai dati - dice Osvaldo Di Cuffa, dirigente dell’Iis Sassetti-Peruzzi, - però da quello che ho potuto dedurre i docenti che probabilmente verranno sospesi saranno al massimo una decina, ad oggi. Dovrò sostituirli”. “Ho parlato con alcuni di loro - aggiunge Ludovico Arte, a capo dell’Itt Marco Polo -. Si tratta di 4-5 persone. Stanno tutti ancora riflettendo. Se non si vaccineranno, chiamerò i supplenti. Non c’è il rischio di classi scoperte, se non per qualche giorno”. “Non ho una stima esatta - fa sapere Francesca Cantarella, che regge il comprensivo Vespucci -. Da ‘voci di corridoio’ so che qualche caso ci sarà. Non nascondo che queste assenze, da sommare a quelle ordinarie, ci daranno filo da torcere”. Marco Paterni, dirigente dell’Itis Da Vinci, è più ottimista: “Non prevedo situazioni particolarmente critiche, ma naturalmente vedremo”.

La vede sicuramente più nera Valerio Cai. All’interno di ‘Noi scuola’, l’associazione da lui guidata, ci sono un po’ di docenti no vax. Basta scorrere i commenti della pagina per capire l’aria che tira. C’è chi afferma che “mai e poi mai farà la terza dose”, chi è convinto che si è deciso l’obbligo per la scuola “perchè si tratta di una missione facile, visto che il 95% è vaccinato” e chi sostiene che tutto nasce dal fatto che “gli insegnanti sono carne da macello”. Nicoletta non ha dubbi: “Io non mi vaccino. Non sono benestante ma non mollo”. “Vedo che molte persone credono ancora sia possibile trovare qualche escamotage, ma per me la strada è segnata: dal 15 scatta l’obbligo - dice Cai -. Ho cercato il più possibile di far chiarezza su questo punto. Personalmente, avrei preferito un mantenimento della libertà vaccinale, ma adesso la situazione è cambiata. Prevedo problemi nelle scuole a partire da gennaio. Sarà dopo le vacanze che scoppierà il bubbone. Vedo tanti professori ormai rassegnati a farsi sospendere. Non sarà facile sostituirli, perchè quale supplente accetterà un incarico breve, a scadenza non definita, visto che il docente sospeso può rientrare non appena si vaccina?”.

“Spero che lo zoccolo duro dei no vax capisca che è ora di vaccinarsi - dice Claudio Gaudio della Cisl -. Non si sa quanti saranno coloro che arriveranno addirittura a farsi sospendere. Rinunceranno a stipendio, a punteggi… Lo trovo un comportamento folle. I dirigenti avranno venti giorni di tempo per fare le verifiche. Dopo le vacanze potrebbero esserci delle difficoltà nelle scuole? Non credo…. Vedo più difficoltà per chi non crede nella scienza”.