REDAZIONE FIRENZE

Nuovo Franchi, modello per la rigenerazione

Confronto con gli architetti: apprezzato il sistema del concorso internazionale di idee. Che sarà utilizzato anche per altre rinascite

"La Fiorentina, giorno dopo giorno, si sta convincendo che il restyling dello stadio Artemio Franchi non è un ripiego, non è un adattamento. La società rimarrà stupita da quello che riusciremo a realizzare". L’affermazione è del sindaco di Firenze Dario Nardella, in occasione del convegno organizzato da Ordine e Fondazione Architetti Firenze dal titolo ‘Lo stadio di P.L. Nervi e il Campo di Marte’. Il sindaco – durante l’intervento alla Palazzina Reale dove si può vedere la mostra degli otto progetti finalisti del concorso internazionale per la riqualificazione dell’opera di Pier Luigi Nervi – si è mostrato super sicuro sul futuro. E siccome siamo vicinissimi alla stazione di Santa Maria Novella ha usato la metafora del treno per spiegare che ormai "il treno del restyling è partito e dunque l’idea di uno stadio altrove è accantonata".

Il cronoprogramma è chiaro: inizio dei lavori entro dicembre 2023, fine nel 2026. Intanto ci sarà la conferenza dei servizi che, chiarisce Nardella, "dovrà essere snella: mi appello al buon senso di tutte le autorità affinché ci sia l’impegno per fare presto, noi lo stiamo facendo, ma ci devono aiutare tutti". Insomma, più che un regionale è bene che sia un treno ad alta velocità. Il dibattito è stato totale e diviso in due parti: nella prima hanno partecipato tra gli altri il presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze Pier Matteo Fagnoni, il presidente di Ance Firenze Pierluigi Banchetti, il direttore generale della Città metropolitana Giacomo Parenti e il coordinatore concorsi Mario Perini. Nella seconda sono intervenuti l’assessore all’urbanistica del Comune di Firenze Cecilia Del Re, il presidente della Fondazione Architetti Firenze Silvia Ricceri e i rappresentanti degli otto progetti finalisti del concorso, alla presenza naturalmente del primo classificato, David Hirsch dello studio Arup. Se Nardella si è mostrato sicuro, non è stato da meno Hirsch: "Stiamo andando avanti a pieno ritmo, rispetteremo i tempi. Il nostro progetto è adatto a questa città: forse si differenzia dagli altri perché non entra a gamba tesa sullo skyline della città di Firenze che, come tutti sappiamo, è molto delicato e fragile".

Certo, gli imprevisti possono essere dietro l’angolo, come eventuali prescrizioni in sede di conferenza dei servizi ma anche in questo caso Hirsch non si è scomposto: "Al momento non ce ne sono, poi aspettiamo l’esito formale", ha aggiunto. Di certo quello che emerge dall’iniziativa, organizzata con il contributo di Fondazione Cr Firenze e il supporto di Ance Firenze, è la centralità del tema del concorso. Quella è la strada giusta. Del Re ha evidenziato che "il concorso costituirà un modello per altre ristrutturazioni future. Abbiamo tante sfide in città, in particolare di rigenerazione urbana". E anche Fagnoni ha parlato di "esempio virtuoso, i concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni rappresentano la migliore procedura con cui realizzare opere, ovvero utilizzare le risorse pubbliche e servire al meglio gli interessi dei cittadini". Dunque: la Fiorentina si convincerà, i tempi sono rispettati e per il futuro il concorso è una certezza. Forse davvero abbiamo preso il treno ad alta velocità. Non scendiamo prima del previsto.

Niccolò Gramigni