Nuovo arcivescovo, ancora 48 ore. Domani il probabile annuncio. Resiste l’ipotesi Bulgarelli

"Sarà un prete, non un monsignore": la voce più accreditata. Stabili le quotazioni del sottosegretario Cei. La scelta del Papa potrebbe ricadere sul fiorentino don Gherardo Gambelli. Fra’ Livio Crisci la sorpresa.

Nuovo arcivescovo, ancora 48 ore. Domani il probabile annuncio. Resiste l’ipotesi Bulgarelli

Nuovo arcivescovo, ancora 48 ore. Domani il probabile annuncio. Resiste l’ipotesi Bulgarelli

Ancora 48 ore. No, Eddy Murphy e Nick Nolte non c’entrano, non è l’ennesima replica del loro poliziesco anni ’90, ma il tempo che resta per conoscere il nome del nuovo arcivescovo di Firenze. Salvo imprevisti, sempre possibili, i giochi sarebbero ormai fatti e l’annuncio dovrebbe arrivare domani mattina a mezzogiorno in piazza San Giovanni, dove è stato convocato il presbiterio. "Sarà nominato un sacerdote, non un monsignore": si lascia scappare qualche bene informato. "Sì, e sarà un prete fiorentino": mormorano convinti altri. "No, è un frate. Il Papa ha deciso da almeno due settimane": l’incrollabile certezza di qualcun altro ancora. Per saperlo ormai basta lasciar passare un altro po’ di tempo, molto poco per la verità. Certo è che i profili dei probabili successori del cardinale arcivescovo Giuseppe Betori a questo punto iniziano a delinearsi con maggior chiarezza, fatto sempre salvo che decide il Santo Padre, pronto a trovare soluzioni dove altri vedono problemi. Tornando ai possibili candidati, calano di priorità figure di grande prestigio, ma già ordinate vescovi o abati, e diventa più probabile la scelta dal basso, come già accaduto in altre diocesi italiane. Tramontati via via i nomi “pesanti“ circolati dall’avvio delle consultazioni del nunzio apostolico, la rosa, al netto di sorprese papali, dovrebbe essersi ristretta a quattro, massimo cinque profili. Resta forte la candidatura del sottosegretario della Cei, don Valentino Bulgarelli, 55 anni, già preside della facoltà teologica dell’Emilia Romagna e direttore dell’Ufficio catechistico, ieri peraltro ospite in seminario al Cestello per la presentazione di due libri di monsignor Dante Carolla.

Il clero di Bologna, ulteriore dettaglio, è convocato in consiglio nella stessa mattina di quello fiorentino. Doppio annuncio o coincidenza? Tutto possibile, così come, a questo punto, anche la scelta interna alla chiesa fiorentina, che in questi ultimi dieci anni ha fornito a quella universale cinque vescovi: i monsignori Claudio Maniago, prima a Castellaneta, poi a Catanzaro, Giovanni Roncari, frate cappuccino, a Grosseto; Stefano Manetti, prima a Montepulciano, poi a Fiesole, Andrea Bellandi, a Salerno, e Giovanni Paccosi, a San Miniato. Non necessariamente in quest’ordine, sulla cattedra di San Zanobi potrebbero finire don Gherardo Gambelli, 55 anni, missionario in Ciad per dodici anni, ora parroco della Madonna della Tosse e cappellano del carcere di Sollicciano; don Marco Zanobini, 64 anni, parroco dei Santi Fiorentini, coordinatore del consiglio presbiterale, e di don Bledar Pio Xhuli, 44 anni, vicario per la Pastorale, titolare della parrocchia di Santa Maria a Campi, albanese come il cardinale Ernest Simoni. Ipotesi frate: ultimo nome di queste ore quello di fra’ Livio Crisci, 52 anni, fiorentino, ministro provinciale dei frati minori.

Duccio Moschella

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