Maria Serena Quercioli
Cronaca

Nuova Cesat, Unipol banca chiede il fallimento della cooperativa

La rabbia e la disperazione dei 20 soci-lavoratori. Nata nel 1986 a Firenze era una delle tipografie più conosciute

Una delle proteste dei lavoratori della Nuova Cesat

Firenze, 4 novembre 2014 - Unipol banca ha chiesto il fallimento della cooperativa Nuova Cesat. C'è stato un presidio di protesta davanti alla sede Unipol di Firenze e i 20 lavoratori non si rassegnano a questo destino. La cooperativa Nuova Cesat, lo ricordiamo, nasce alla fine del 1986 e inizia la sua attività con 12 soci nel gennaio del 1987. Fin dall’inizio il suo obiettivo è stato quello di mettere la rotativa , fino ad allora riservata ai grandi editori, al servizio della piccola e piccolissima editoria locale, con l’intento concreto di favorire l’allargamento del mercato editoriale e il pluralismo dell’informazione. “In questi anni – raccontano i soci - il risultato è stato perseguito e ottenuto, pur tra grandi difficoltà e grande impegno dei soci della cooperativa.

La mancanza di nuove iniziative editoriali e gli abbassamenti sia delle foliazioni che delle tirature dei giornali,unitamente ad una riduzione della marginalità dei lavori, hanno determinato un restringimento del nostro fatturato e del margine operativo lordo. Ci siamo trovati ad affrontare una crisi determinata da vari fattori: il mercato dell’informazione è al centro di un cambiamento epocale; la crisi determina un calo sia delle vendita in edicola che della raccolta pubblicitaria e il restringimento dei contributi pubblici e la nota stretta del credito bancario determinano un notevole rallentamento nei pagamenti. Non ultimo il blocco dei pagamenti di numerosi nostri ex-clienti indagati hanno messo la cooperativa in grave difficoltà finanziaria, fino a mettere in discussione la sua stessa vita”. A quel punto per resistere alla crisi i soci della coop Nuova Cesat sono ricorsi al contratto di solidarietà con una riduzione dell’orario di lavoro del 50% ma la sorte di ben 20 famiglie non ha fermato l’iniziativa della Unipol banca che ha chiesto il fallimento senza accettare trattative di alcun tipo. “A cosa serve – aggiungono gli ormai ex lavoratori - buttare in strada i 20 soci della Nuova Cesat Coop quando questi sono disposti a fare immensi sacrifici pur di lavorare?”. Tanta rabbia, delusione e amarezza per i 20 lavoratori e le loro famiglie che vedono spezzarsi definitivamente il progetto di vita e di lavoro durato quasi trent'anni.