Nudo su Ercole e Caco. Pisvejc torna in libertà: "Non sono atti osceni". Ma i danni rimangono

Per l’imbrattatore solo l’obbligo di presentazione alla polizia. Secondo i giudici non è reato "l’esposizione del corpo per protesta". Danneggiata la statua: alcuni sfregi provocati con la scala.

di Pietro Mecarozzi

Non ci sono stati atti osceni da parte di Vaclav Pisvejc, il cittadino ceco che domenica si è arrampicato, completamente nudo con la scritta "Censurato" tracciata sul corpo, sulla statua di Ercole e Caco di Baccio Bandinelli in piazza della Signoria, nel corso della manifestazione "Corri la vita". È quanto deciso dal giudice nel processo per direttissima andato in scena ieri – dopo che l’uomo è stato arrestato con l’accusa di danneggiamento e atti osceni – al tribunale di Firenze. "La semplice esposizione del corpo nudo per protesta – si legge negli atti – non configura l’ipotesi delittuosa contesta, ma la sola contravvenzione di atti contrari alla pubblica decenza".

In altre parole, il nudo di Pisvejc è stato valutato come una manifestazione di protesta e non come un atto sessuale e offensivo. Il giudice ha disposto quindi per il ceco il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria una volta a settimana in riferimento al reato di danneggiamento di bene culturale, in quanto la scala usata per salire sulla statua da Vaclav avrebbe intaccato il marmo e lasciato alcuni segni da sfregamento – a cui si aggiungono alcuni sbaffi lasciati dalla stessa gomma delle scarpe del ceco. La procura aveva anche chiesto il divieto di dimora a Firenze (richiesta disattesa). Il processo per Vaclav (difeso dall’avvocatop Fabio Clauser) si aprirà il prossimo 30 novembre. Restano invece ignoti i motivi per i quali Pisvejc si sarebbe dipinto la scritta "Censurato" sul corpo.

È il terzo caso di danneggiamento in poche settimane: prima i tifosi tedeschi che hanno imbrattato il corridoio vasariano con le scritte spray, poi il turista (sempre tedesco) arrampicatosi sul Biancone per scattarsi un selfie, e domenica Pisvejc.

Quella sulla statua di Ercole e Caco è solo l’ultima provocazione del noto guastatore e imbrattatore seriale. Nel marzo del 2022 l’uomo, sedicente artista che contesta gli artisti, imbrattò la statua del ‘Leone rampante’ sempre in piazza della Signoria cospargendola di vernice gialla e blu in sostegno all’Ucraina.

Già in quella occasione scattò la denuncia per imbrattamento.

E ancora: sempre l’anno scorso l’imbrattatore dette fuoco al drappo nero che copriva il David in piazza della Signoria come gesto di solidarietà con l’Ucraina. In quella occasione Vaclav fu arrestato per incendio doloso e d’accordo con il pubblico ministero di turno portato nel carcere di Sollicciano. Ha poi collezionato una sequenza infinita di denunce e processi per le performance più svariate. Nel 2018, per esempio, Pisvejc spaccò un quadro in testa all’artista Marina Abramovic. "L’ho fatto per l’arte", disse l’uomo in quella occasione.

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