Non rassegnarsi è un dovere

C’era tutta Firenze, in spirito, ieri in piazza Puccini con Kata. Avremmo tutti voluto che i suoi sei anni fossero festeggiati con noi, nella felicità. Ma tutti ci sentiamo con lei e lei è con noi perché il suo sorriso è divenuto simbolo della città che sorride al mondo. Ci portiamo dentro, da quel 10 giugno dello scorso anno, quest’ansia. Speriamo di giorno in giorno che ci raggiunga la notizia di una traccia che ci metta sulle orme di Kata. Non può essere sparita nel nulla. Una bambina non può essere uscita da quello stabile di via Maragliano senza che nessuno abbia visto. Non può essersi allontanata senza che qualche telecamera vicina o lontana non l’abbia intercettata. Fra i numerosi abitanti di quell’ex albergo Astor qualcuno di sicuro sa. Magari ha visto. Chiunque sia ha il dovere di parlare, magari garantito da tutte le protezioni necessarie. Siamo di fronte al caso di una piccola innocente, indifesa che è stata sottratta alla famiglia. Nessuno che sappia qualcosa che aiuti le indagini e metta gli inquirenti sulle sue tracce può vivere in pace con sé stesso se non parla.

Ieri sera Kata era in spirito con noi e noi con lei. Con quella bambina sorridente che ci portiamo nel cuore e vogliamo accompagnare a scuola, a settembre prossimo. Non ci rassegniamo perché nessuno ha il diritto di farlo, ma anche perché rassegnandoci all’impotenza ci sentiremmo di essere complici di questa inaudita violenza. Sappiamo bene che purtroppo molti bambini, ogni giorno, spariscono come risucchiati dal nulla. Ma proprio per questo Kata è per noi il simbolo del riscatto dei molti innocenti offesi. Non mancano gli indizi sul movente di questo infame rapimento. Può trattarsi del racket dell’abitazione o di altro delinquere, ma non siamo in assenza di indizi. Il filo da cui partire per sciogliere la matassa è individuabile e di conseguenza lo sono anche le persone coinvolte. Kata deve tornare con noi e deve sentire che tutta Firenze le è solidale. Il prossimo incontro in piazza Puccini deve essere con lei per accompagnarla tutti assieme a scuola.

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