FRANCESCO QUERUSTI
Cronaca

Non è un paese per arbitri Esplode la crisi delle vocazioni In campo sono sempre meno

Le partite non sono a rischio, ma a molti viene chiesto il doppio impegno nel fine settimana. La sezione di Firenze corre ai ripari: "Siamo la figura fondamentale perché il calcio vada avanti"

di Francesco Querusti

Calcio giovanile e dilettantistico in difficoltà per la mancanza di arbitri, ma le partite non sono a rischio. Sos arbitri per la diminuzione dei direttori di gara, una problematica che riguarda tutta Italia e che la sezione di Firenze e il Comitato regionale stanno cercando di fronteggiare. E’ il presidente della sezione Aia di Firenze, Fabrizio Matteini, a fare il punto: "Purtroppo c’è una crisi di vocazioni dovuta a tante situazioni con il Covid che ha accentuato l’abbandono dell’attività di diversi associati. Ci vuole comunque maggiore cultura, spetta a tutti noi tenere i giusti comportamenti per non far sentire l’arbitro un nemico, ma la figura fondamentale perché il calcio vada avanti nel migliore dei modi".

Ma quali sono i numeri della sezione?

"A oggi la Sezione arbitri di Firenze ha una forza arbitrale di 365 associati tra arbitri effettivi, assistenti, osservatori e dirigenti. I nostri associati sono presenti ai massimi livelli dirigenziali, Duccio Baglioni vicepresidente nazionale e Gianluca Rocchi designatore Serie A e B, sia ricoprendo i diversi ruoli che costituiscono gli organici delle varie Commissioni nazionali. In ambito regionale 48 sono gli arbitri effettivi fiorentini, 14 gli osservatori arbitrali e 3 gli organi tecnici. Nel settore provinciale 130 sono gli arbitri effettivi disponibili".

Sono in arrivo forze nuove?

"Possiamo ora vantare 31 arbitri di nuova nomina, di cui 5 sono donne. Tutti hanno superato l’esame sostenuto a dicembre. Tre di loro hanno usufruito del doppio tesseramento, cioè di poter svolgere sia l’attività di arbitro che quella di calciatore. Una norma che permette a giovani calciatori dai 14 ai 18 anni di poter svolgere il doppio ruolo. Gli anni della pandemia hanno diminuito la forza arbitrale della sezione. A giugno 2018 si contavano 377 arbitri, -24 nel 2019 e -17 nel 2020. Solo nella stagione terminata a giugno il saldo ha mostrato di nuovo il segno +11 unità".

Come si fanno a coprire le tante partite settimanali con pochi arbitri?

"Siamo costretti spesso a chiedere agli arbitri un doppio impegno nel fine settimana. Nei campionati di Eccellenza e Promozione, dove servono anhe i guardalinee, alcune partite sono anticipate al sabato. Un’integrazione di forze permette di far rifiatare i tanti ragazzi impegnati in maniera costante".

E le iniziative future?

"A fine gennaio prenderà il via un nuovo corso arbitri per il quale è già iniziata un’attività promozionale e al quale possono partecipare tutti i ragazzi e gli adulti fra i 14 e i 40 anni. A questa si aggiunge l’attività promozionale dell’arbitro nelle scuole medie superiori".

Per quale motivo un ragazzo deve decidere di fare l’arbitro?

"La nostra associazione è portatrice di principi di legalità, rispetto delle regole, lealtà e su questi valori viene svolta tutta la nostra attività non solo tecnica, ma anche associativa. I nostri ragazzi e le nostre ragazze s’impegnano a promuovere i principi di fair play e di rispetto delle regole. E siamo impegnati fortemente per combattere la violenza dentro e fuori dai campi".