Niente sconti per una Firenze sicura e civile

Gabriele

Canè

Se per ottenere un risultato normale serve uno strumento straordinario, ben venga il piano per frenare la malamovida estiva. Ben venga soprattutto per un motivo: perché si certifica che l’approccio usato fino ad ora non è bastato per arginare il fenomeno; che il dialogo o gli accordi con improbabili rappresentanze del "popolo della notte" sono inutili perdite di tempo, e che occorre presidiare il territorio per garantire legalità e decoro. Nell’interesse dei giovani, e non solo, che hanno sia il diritto di divertirsi, sia il dovere di rispettare norme, regolamenti e decenza civica, per garantire il diritto fondamentale di chi vorrebbe vivere tranquillamente dove gli altri si divertono. Una quadra non facile in ogni città, e che nessuno può risolvere da solo: né il Comune, né le categorie, né le forze dell’ordine. Tutti assieme, però, qualcosa possono fare. Bene. Se poi chiamarla "sicurezza partecipata" rassicura di più, tiene lontani i fantasmi del politicamente corretto, va bene. A noi basta che si chiami, e soprattutto che sia vera sicurezza. E già che Palazzo Vecchio, la Prefettura e tutti gli altri hanno deciso di prendere il toro del degrado per le corna, forse è il caso di non fermarsi qui. Certo l’estate è un periodo particolare: si esce, si tira tardi. Quando piove o fa freddo, al massimo ci può essere il vicino che disturba con il volume della Tv. E a novembre probabilmente non servono gli steward. Ma sui sagrati non c’è bisogno del caldo o di qualche evento per impedire i bivacchi mangerecci ogni giorno dell’anno a ogni ora del giorno. Perché sarà vietato mangiare e bere nelle serate estive di venerdì e sabato dalle 21 alle 3 di notte, e non sempre? Avete mai visto qualcuno appisolarsi o addentare un hot dog sulla scalinata di Notre Dame a Parigi? Persino a Trinità dei Monti la pratica è off limits. Giustamente. Allora avanti contro insicurezza e degrado. Senza sconti, intervenendo, sanzionando. La Firenze post covid può e deve essere più sicura e civile. Non solo d’estate.

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