Nessuno deve rassegnarsi alla sfiducia

Stefano

Grifoni

Ho sempre pensato al Natale come ad un tempo in cui gli uomini e le donne liberano i loro cuori. È un momento per alcuni dedicato al perdono, per altri alla carità, alla gentilezza e all’amore. Oggi l’aria che si respira non è più quella di una volta e quando si entra nel periodo delle festività pieno di impegni e doveri non si vede l’ora di uscirne. Molti non hanno preparato l’albero di Natale e nemmeno il Presepe, le cene e i pranzi si sono ridotti: le famiglie quelle che rimangono, si riuniscono o per la vigilia o per il pranzo di Natale. Alcuni non hanno il piacere e neppure la possibilità di fare un regalo. Gli ultimi anni di crisi, di aspettative deluse, di incertezza totale da un punto di vista economico, lavorativo e sociale, hanno messo molte persone a dura prova. Penso per un momento ai malati negli ospedali alle persone fragili e sole, a chi forse per vari motivi non potrà festeggiare il Natale con i suoi cari. Nessuno deve rassegnarsi. Le difficoltà della vita alla fine rafforzano la conoscenza e la consapevolezza delle proprie risorse e sono in grado di promuovere cambiamenti ed evoluzioni interiori. Il Natale ci aiuta con la sua magia ad uscire dalla sofferenza, ad amare la vita, a vivere ogni momento con spontaneità, creatività e immaginazione.

E’ tempo di speranza, fiducia, rinnovamento e rinascita. Quante volte durante la nostra esistenza si nasce e si muore? Tante volte ma poi si torna sempre a rivedere la luce. Un Bambino nasce per noi e solo i bambini riescono a restituire a questo mondo una umanità e le forti emozioni che accompagnano una carezza o un sorriso. Occorre amare sinceramente e essere rifugio e guarigione per chi soffre. Il Natale è un invito a vedere le cose solo con il cuore. Quindi chiudi gli occhi e ricorda tutti i momenti più belli e felici della tua vita.

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