Omicidio Ciatti, nessun accordo fra i due Stati. "Il processo si fa anche in Italia"

La decisione della procura generale di Roma dopo le consultazioni di ieri con l’agenzia Eurojust. "La Spagna non ha rinunciato alla propria giurisdizione: ogni Stato va avanti fino a sentenza definitiva"

Niccolò Ciatti, ucciso in una discoteca a Lloret de Mar

Niccolò Ciatti, ucciso in una discoteca a Lloret de Mar

Firenze, 8 giugno 2022 - "Ogni Stato continuerà nella trattazione dei procedimenti in essere, salvi gli eventuali limiti conseguenti alla formazione del giudicato". Lo comunica la Procura Generale di Roma al termine delle consultazioni di ieri, in videoconferenza tra l’autorità giudiziaria spagnola e quella italiana, in merito ai procedimenti a carico di Rassoul Bissoultanov e Movsar Magomadov, accusati dell’omicidio di Niccolò Ciatti, fiorentino di Scandicci ucciso a 22 anni nella cittadina spagnola di Lloret de Mar nell’agosto 2017, durante una vacanza.

"Le consultazioni si sono svolte con l’assistenza di Eurojust, in un’apposita riunione finalizzata al raggiungimento di un eventuale accordo per la concentrazione dei procedimenti in un solo Stato". Eurojust avrebbe potuto dare un proprio parere, comuque non vincolante.

La parte italiana, rappresentata dal Procuratore generale di Roma Antonio Mura, ha esposto le ragioni a sostegno della concentrazione dei procedimenti davanti all’autorità giudiziaria italiana. Ma, dice ancora la procura generale, "si è registrata l’indisponibilità da parte spagnola a rinunciare alla propria giurisdizione, anche in ragione delle sentenze già emesse. All’esito della riunione, ogni Stato continuerà nella trattazione dei procedimenti in essere, salvi gli eventuali limiti conseguenti alla formazione del giudicato. Eurojust continuerà ad agevolare lo scambio di informazioni conseguenti allo sviluppo dei procedimenti nei rispettivi Stati membri". Potrebbe innescarsi una sorta di corsa contro il tempo per arrivare prima: sarebbe infatti la sentenza che diventa per primo definitiva ad essere quella “buona“. La Spagna parte in vantaggio, visto che venerdì scorso è già stato emesso il verdetto, con cui Bissoultanov è stato giudicato colpevole di omicidio volontario. Ma non sono ancora state depositate le motivazioni di questa sentenza. Atto che dovrà contenere anche l’entità della pena inflitta. Si oscilla tra il minimo di quindici anni e il massimo di venticinque.

Intanto stamattina, a Roma, è fissata l’udienza del procedimento “parallelo“. Sul banco degli imputati siede il solo Bissoultanov perché la posizione di Magomadov, dichiarato assente, è stata stralciata. Sono attese iniziative della difesa collegate proprio alla sentenza spagnola. Presente in aula la famiglia Ciatti, rappresentata dagli avvocati Agnese Usai e Massimiliano Stiz.

 

 

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