DON FRANCESCO
Cronaca

Nell’amore c’è bisogno di conferme

Don Francesco

Vermigli

Nei rapporti personali cerchiamo spesso e giustamente conferme. Così accade in particolare quando sono coinvolti gli affetti più importanti: chiediamo prove. E a pensarci bene così succede anche quando rivolgiamo a Dio la nostra preghiera: chiediamo che ci vengano dati segni che siamo stati ascoltati da Dio. Che Dio non si è dimenticato di noi.

In effetti, questo è quello che offre Gesù nel Vangelo di questa domenica (Matteo 11,2-11): Gesù dona segni. Giovanni il Battista è in carcere, sa che Gesù sta operando, ma è preso dal dubbio che lui non sia il Cristo tanto atteso. Manda i suoi discepoli a chiedergli: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?". Gesù avrebbe potuto rispondere con un discorso articolato e convincente. Invece, dice semplicemente: "Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete…". Guardate e ascoltate e poi tornate da Giovanni a raccontare. Guardate quello che accade, ascoltate le mie parole e tornate da Giovanni. Raccontate a Giovanni le guarigioni che vedete e raccontate che viene annunciata la salvezza agli uomini. Raccontate.

Non c’è infatti un argomento più convincente dei fatti che si possono poi raccontare. Dicevamo all’inizio che giustamente nei rapporti personali cerchiamo conferme. L’amore chiede conferme. L’affetto chiede conferme. Sennò si tratterebbe solo di parole vuote, lanciate in aria, senza corrispondenza con la realtà.

I fatti ci danno conferma che la nostra speranza non è solo un’illusione, che quello che desideriamo ha una corrispondenza nella realtà.