Neil Young, genio senza tempo Emozioni sul palco dell’Ultravox

di Giovanni Ballerini

Il rock’n’roll non può morire, cantava nel 1979 un infervorato Neil Young, che continua a gridarlo ancora oggi, senza nessuna paura di smentite. Le cavalcate elettriche a perdifiato e le ballate del cantautore e chitarrista canadese, fra i protagonisti più illuminati e coraggiosi della sua generazione, hanno colpito al cuore Cristiano Godano, che da sempre è un fan incallito dell’ex compagno di avventure di Crosby, Stills e Nash.

Un giorno di novembre dell’anno scorso, in provincia di Cuneo, nel pieno della lavorazione dell’undicesimo disco dei Marlene Kuntz, Cristiano ha scoperto che anche il chitarrista e produttore Alessandro Asso Stefana, che stava collaborando all’album, condivideva a perdifiato questa sua passione. Da questa travolgente e sincera passione comune è nato, prima un’estemporanea e travolgente esibizione per pochi intimi, poi il progetto più articolato che giovedì fa tappa sul palco di Ultravox Firenze, lo spazio estivo intorno all’anfiteatro delle Cascine.

La performance, che a Firenze sarà a ingresso è gratuito, si chiama "Journey Through The Past" e vede protagonisti in duo proprio Godano e Stefana, che ripropongono alla loro maniera la lezione di questo artista conservatore e libertario, radicale e anarchico, insomma unico, un sognante cow-boy del pentagramma che è sempre stato lo storyteller degli spiriti liberi, un punto di riferimento per quelli che vanno controcorrente consapevolmente e senza rete. "Journey Through The Past" non è un semplice tributo all’artista del cuore, ma un gioiello prezioso che evoca, con raffinata intimità, una intensa connessione col mondo del creatore di canzoni immortali come "Heart of gold", "My my hey hey", "Harvest moon" e "Old man".

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