Migranti, Nardella: "Serve un centro rimpatri, pronto a trovare uno spazio"

Al termine della conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, le due proposte del sindaco: sistema di video sorveglianza più efficiente e nuove norme contro i pusher

Dario Nardella (foto Germogli)

Dario Nardella (foto Germogli)

Firenze, 1 dicembre 2022 - Un sistema di video sorveglianza più efficiente, sistemi normativi nuovi per combattere lo spaccio e un centro per i rimpatri in Toscana. Sono i tre temi che il sindaco Nardella ha affrontato al termine della conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, in prefettura. Con una postilla: “Uno spazio può essere individuato anche all'interno dei confini dell'area metropolitana”. Nardella spiega di aver posto sul tavolo tre questioni: i sistemi di videosorveglianza, rispetto ai quali il sindaco caldeggia una maggiore implementazione ai fini della prevenzione dei reati, lo spaccio di droga e l'immigrazione. In relazione a quest'ultimo punto, Nardella sottolinea: "Molti dei reati predatori che generano allarme sociale sono legati a immigrati irregolari. Dai dati che ci ha fornito il prefetto si tratta del 50%, soprattutto per il fenomeno dello spaccio oltre che per furti e rapine. Purtroppo i rimpatri sono pochissimi, non è solo un dato locale, ma nazionale. Personalmente ho accolto con favore la proposta del prefetto Valenti di istituire anche in Toscana un Cpr, che non deve essere troppo grande, non deve violare i diritti della persona, ma deve essere uno strumento efficace per una brevissima permanenza per poi creare le condizioni per un veloce rimpatrio".

Altrimenti, ammonisce il sindaco, "rischiamo di contrastare queste forme di criminalità con un secchiello col quale pretenderemmo di svuotare un oceano. Così non funziona, abbiamo bisogno di strumenti efficaci e dei rimpatri degli immigrati irregolari".  Nardella precisa: "Non stiamo parlando degli immigrati che si sono integrati, di persone che lavorano, vivono nelle nostre comunità. Non stiamo parlando della badante, ma di criminali, di persone che delinquono abitualmente e che sono una vera minaccia per la società e che, peraltro, mettono in cattiva luce il tema dell'immigrazione, che va trattato, invece, con intelligenza, pragmatismo e non in modo ideologico o addirittura con uno sfondo razzista". E proprio per questo che, insiste il primo cittadino, "strumenti come il Cpr sono estremamente utili e spero ci siano le condizioni perché ne venga istituito uno anche in Toscana. Siccome sono una persona responsabile, dico che siamo a disposizione per vedere se nell'area metropolitana ci sono delle strutture adeguate". Vale a dire lontane dai centri urbani e in prossimità di vie di collegamento. "Ci sono dei criteri da valutare - evidenzia Nardella - siamo disponibili a fare la nostra parte insieme agli altri Comuni, anche il presidente dell'Anci, Matteo Biffoni, ha sempre sottolineato questo elemento, però dobbiamo collaborare concretamente e trovare una soluzione".

 

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