"L’isolotto, nei festeggiamenti del suo compleanno, celebra il ricordo di come eravamo 70 anni fa e gioisce di come siamo oggi". Lo ha dichiarato fieramente Mirko Dormentoni, presidente del Quartiere 4, nella giornata dedicata ai suoi festeggiamenti. Ieri a Villa Vogel, una serie di incontri e attività hanno messo in luce l’importanza di questo rione popolare, fortemente voluto dai sindaci Fabiani e La Pira, non solo come complesso abitativo, ma come esempio di città e comunità.
"L’Isolotto nasce per dare un tetto a chi non lo aveva, dunque al centro delle nostre riflessioni non può che esserci il diritto alla casa -ha proseguito Dormentoni-, capire come rispondere ad un bisogno che è emergente oggi quasi quanto lo era nel dopo guerra. L’altro tema è la comunità". La giornata si è aperta infatti con un talk incentrato sul diritto alla casa e sulla costruzione di una comunità inclusiva, moderato dal presidente del quartiere.
Gli studenti della Scuola Media Barsanti si sono poi esibiti in un piccolo concerto e la proiezione di un filmato storico ha offerto uno spaccato visivo del passato del quartiere.
Sono state inaugurate anche due mostre che raccontano l’Isolotto attraverso documenti storici e rappresentazioni simboliche: ’Un isolotto nella città’, a cura della professoressa Daniela Poli e dell’architetta Lisa Ariani, che ripercorre la trasformazione urbanistica dell’Isolotto fino alla consegna delle chiavi del villaggio INA Casa; e ’La città è una grande casa’, a cura della professoressa Francesca Mugnai e dei suoi studenti.
Una raccolta di immagini d’archivio esposta per la prima volta a giugno presso la Facoltà di Architettura. L’allestimento include totem che esplorano il legame tra il concetto di città e di casa, invitando i visitatori a riflettere sul valore sociale dell’abitare.
"Questo compleanno serve non solo a ricordare le nostre origini -ha concluso Dormentoni-, ma ad imparare dai concetti di solidarietà e di comunità che in esse sono radicate".
C.O.