
Il verbale è arrivato per sosta non autorizzata negli stalli dell’hotel
Firenze, 13 agosto 2024 – Una multa del tutto inaspettata. È quella arrivata a Nadia Maggadino e Pietro Vattiata, una coppia in visita a Firenze che oggi mastica amaro: "Abbiamo pagato lo stesso, ma crediamo che non sia giusto". Tutta colpa di una letterina: la H. Ma per capire cosa è successo, si deve riavvolgere il nastro ai giorni scorsi. La donna è arrivata da Trapani per motivi di salute e seguire un ciclo di cure a Careggi. Terminate le quali, avrebbero voluto visitare Firenze, magari con un giro per i negozi e due compere al mercato di San Lorenzo dopo aver lasciato l’auto.
Il tempo per allentare i nervi, rilassarsi e assaggiare un po’ di Grande Bellezza insieme al marito. E invece è arrivato il salasso. "Mio marito – spiega Nadia – ha il contrassegno per disabili esposto sull’auto. Si tratta del regolare contrassegno H, il certificato di circolazione e sosta auto per disabili". Una volta arrivati in via Nazionale la coppia spegne il motore davanti a un cartello che recita: ’divieto di sosta, eccetto autorizzati con contrassegno H’. "Abbiamo pensato: ’perfetto, qui possiamo parcheggiare’".
Così la coppia scende e si lascia inghiottire dal centro di Firenze. Ma al ritorno arriva la sorpresa amara: un bel verbale rosa che svolazza sul parabrezza. "I vigili – racconta la donna – avevano appena redatto la multa per parcheggio in sosta vietata". Tutta colpa della lettera H, appunto. "Qui a Firenze H sta per Hotel, non per Handicap" è stata la risposta. Dunque la sosta sarebbe stata autorizzata soltanto per lo scarico merci degli alberghi, ma non per i possessori del contrassegno disabili. Almeno a dire di chi ha staccato la multa.
«A noi – si sfoga Nadia – non era mai capitato, dunque un po’ increduli, abbiamo contattato la centrale dei vigili per averne conferma, e la risposta è stata quella che ci aspettavamo: ‘il contrassegno H è per i disabili’, ma non per tutti a quanto pare". Un fraintendimento che suona come una presa in giro per i due turisti e che stona per una città che più di tutte viene presa d’assalto dai visitatori ogni giorno. "Queste cose non dovrebbero capitare, soprattutto se si tratta di persone con mobilità ridotta, che cercano di agire correttamente" si sfoga ancora Megaddino.
Ma la risposta della municipale suona ancora più beffarda, per i due coniugi, quando si sentono dire che l’unico modo per non pagare la contravvenzione sarebbe stato fare ricorso, nonostante la evidente poca chiarezza su cosa volesse dire il cartello non dipendesse da loro. "Noi la multa l’abbiamo pagata, ma ci siamo sentiti beffati quando eravamo nel giusto, basterebbe fare più chiarezza con i cartelli e soprattutto mettersi d’accordo tra vigili", conclude amareggiata la donna. Il Comune intanto fa sapere di star svolgendo approfondimenti sul caso.