
Residenti e lavoratori scrivono a Comune e Publiacqua: "Un’estate murati per una tubatura di 200 metri". L’attacco: "In migliaia dirottati sulla Faentina con enorme inquinamento e disagi per lavoro e cure mediche".
Per i pendolari fiorentini che abitano le strade a monte del Ponte Rosso, lungo la via Bolognese, e per i pendolari del Mugello si preannuncia un’estate da psicodramma. Il motivo? Il continuo accavallarsi di cantieri lungo l’arteria principale di ingresso in città e la sua imminente chiusura di un lungo tratto prevista per luglio. Un nutrito gruppo di automobilisti ha così inviato una lunga lettera di protesta al Comune e a Publiacqua. "Scriviamo in merito alla chiusura prolungata di via Bolognese che per oltre due mesi sarà completamente interdetta al traffico, con gravissime conseguenze per residenti, lavoratori, mezzi pubblici e di soccorso, e, non ultimo, mezzi di raccolta dei rifiuti porta a porta" si legge nell’introduzione.
"La chiusura totale della strada all’altezza della Lastra provocherà un enorme problema non soltanto ai residenti di zona, ma ad un intero territorio – si legge nel testo – con migliaia di persone che si troveranno costrette a percorrere la sola via Faentina per poter accedere a Firenze, e questo da Borgo San Lorenzo fino alla Lastra, con imponderabili effetti a cascata su tutto il traffico del territorio fiorentino, autostrada A1 compresa, enorme inquinamento, impossibilità di raggiungere tempestivamente posti di lavoro, cure mediche, emergenze, e di gestire qualsiasi normale esigenza di vita".
"Ben due mesi soltanto per sostituire un tratto di tubazione di circa 200 metri" attaccano ancora i pendolari definendo la situazione "inaccettabile".
L’amministrazione fiorentina, la città metropolitana e le altre istituzioni coinvolte, "non paghi della chiusura totale della via Bolognese per un periodo tanto lungo, provvederanno anche alla chiusura della ferrovia Faentina, unitamente alla chiusura della via panoramica di Monte Morello, lasciando quale unica alternativa per gli spostamenti di un’area vasta circa 600 chilometri quadrati ove vivono decine di migliaia di persone, la sola via Faentina. Noi residenti troviamo inaccettabile che non sia stata presa in considerazione l’ipotesi di organizzare i lavori in orario notturno".
"Inoltre ad oggi nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta ai residenti, come ai fiorentini o agli abitanti del Mugello. Così come non è stata progettata, nè pensata in alcun modo una minima viabilità alternativa, con l’eventuale apertura di strade attualmente a senso unico".
Emanuele Baldi