ILARIA BIANCALANI
Cronaca

Motociclisti dal cuore d'oro: il gruppo aiuta i bambini vittime di abusi

L'organizzazione è a livello mondiale ed è nata negli Usa. Una folta rappresentanza è anche in Toscana

I bikers di B.A.C.A.

Firenze, 18 marzo 2021 - Dietro all'aspetto un po' rude e austero dei bikers, con i loro tatuaggi, i loro gilet di pelle, i loro orecchini, la loro barba lunga, si cela un cuore grande che pensa ai bambini.

Sono i bikers di B.A.C.A. acronimo di Bikers Against Child Abuse, ovvero motociclisti contro l’abuso sui bambini, che mettono a disposizione il loro tempo, le loro competenze e soprattutto il loro cuore, per offrire ai minori vittime di abusi, la forza per tornare a vivere nel loro mondo senza aver più paura.

Ogni Biker di B.A.C.A. ha un road-name che serve, oltre a farsi identificare dagli altri bikers, per presentarsi ai bambini, quasi a riconoscere una nuova vita nella mission a cui si sono dedicati. B.A.C.A. nasce in America 25 anni fa ed oggi è presente in quasi tutto il mondo; in Italia (prima in Europa) è capillarmente presente con Chapter in tutte le Regioni.

"Entrando in B.A.C.A. - spiega Sensei, Responsabile della Sicurezza dell’Old Bridge Chapter di Firenze - si accetta uno stile di vita con regole chiare e precise, si intraprende un lungo percorso formativo ed una volta concluso, si diventa “MEMBRO di B.A.C.A.”; questo status permette di poter essere un PRIMARY, ovvero essere il punto di riferimento 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e 365 giorni all'anno, di un minore che vive nella paura". Attualmente sono 13 i membri del B.A.C.A in Toscana. 

"Non possiamo permetterci di sbagliare - aggiunge Grang, Presidente dell’Old Bridge Chapter di Firenze - perché abbiamo a che fare con un bambino che ha già sofferto tanto e ha perso fiducia negli adulti; rischieremmo infatti di causargli ulteriori danni". B.A.C.A. in Italia, agisce a supporto dei minori, sia all’interno delle strutture preposte ad accogliere minori vittime di abuso e/o violenza su richiesta degli operatori Socio-Assistenziali, sia delle stesse famiglie o dei tutori legali dei minori; il tutto comunque in collaborazione con le Istituzioni. "L’incontro con il minore - prosegue Sensei - avviene attraverso una cerimonia di Ingresso nella famiglia B.A.C.A”, durante la quale viene consegnato un gilet con i simboli di B.A.C.A. Vi è inoltre un protocollo che prevede la possibilità di vegliare il minore sotto la sua casa, "scortandolo" con le moto in tutte le attività didattiche, ludiche, sportive e mettendo in atto campagne di sensibilizzazione, atte a rendere noto che questi Bikers sono l’ostacolo tra il bambino e chi vuole fargli del male". È prevista inoltre la possibilità di accompagnare i minori in tribunale per infondere loro coraggio quando si trovino a dover testimoniare. Ogni Chapter entra in contatto con le autorità competenti, come Questura, Assistenti Sociali, Tribunale dei Minori, e si mette a loro disposizione. Attualmente B.A.C.A. opera in Italia, supportando e operando con un numero crescente di minori sia all’interno delle strutture, sia nelle famiglie.