
L'incidente e le due vittime
Firenze, 11 agosto 2021 - «Mi scusi ma mi viene in mente una cosa sola, ora. L’ultima volta che eravamo fuori insieme, io, Piero e la nostra Nicole. Lui le aveva detto: “Principessa, così non va bene. Quando esci ti devi imbruttire perché sei troppo bella...". Un respiro per te, principessa. E uno per te, il tuo uomo: "Era una persona meravigliosa Piero, era tornato a guidare i corrieri a 62 anni per mantenere i suoi bambini nonostante in passato avesse avuto problemi di salute".
Ha solo un filo di fiato per parlare Raffaella, mamma della piccola Nicole Castracane, un germoglio di donna di 10 anni appena compiuti e compagna di Piero, tutti e due volati su, nel cielo blu del Friuli. Il suo mondo è esploso lunedì pomeriggio sulla strada regionale 52 Carnica, ai piedi del monte Amariana, in provincia di Udine – nel silenzio gentile dell’adorata Carnia, dov’è nata nel 1975 e che ha lasciato ragazzina per trasferirsi a Firenze – quando la C Max bianca con a bordo il compagno, i suoi due figli, un loro cuginetto e il primogenito di Piero si è accartocciata contro un tir dopo aver invaso la corsia opposta.
Forse un malore, forse una distrazione a far perdere il controllo dell’auto all’uomo, 62 anni, autotrasportatore per Bartolini. Ma nulla cambia in questa tragedia che ha strappato alla terra della vita un uomo nel fiore degli anni e una bambina bellissima, di cui resta ora il sorriso gentile dietro a un cuore lampeggiante e a una grande torta per il suo compleanno, solo dieci giorni fa.
Davide, il fratellino dodicenne – unica nota lieta in un giorno di lacrime senza fine – sembrerebbe fuori pericolo. Era stato ricoverato d’urgenza in elicottero all’ospedale di Cattinara, a Trieste, proprio in quei minuti atroci in cui la sorellina e il babbo venivano estratti senza vita dalle lamiere.
Le sue condizioni in un primo momento erano apparse drammatiche. Nella notte per fortuna il bambino è migliorato e ora i medici dell’ospedale triestino sembrano ottimisti.
La mamma è lì con lui. "Il mio bambino è fuori pericolo" ripete per darsi una forza che Dio solo sa da dove può tirar fuori questa donna figlia di una terra dura e bellissima. Semplice, forte. Sta ancora male ma è non in pericolo invece Francesco, di appena 14 anni, nipote di Piero, mentre Lorenzo – il figlio più grande dell’uomo, avuto dal primo matrimonio – che sedeva sul sedile anteriore del passeggero, ha riportato solo una ferita a una gamba.
Il babbo, i tre figli e il nipote erano arrivati in Friuli venerdì e si erano sistemati come ogni anno a Cercivento, 680 anime abbarbicate sui monti della Carnia a un soffio dall’Austria, paese d’origine di mamma Raffaella che invece li avrebbe raggiunti sotto Ferragosto, visto che per lavoro era dovuta restare a Firenze, a Novoli, dove la famiglia abita da sempre.
Al momento del terribile incidente – che ha lasciato illeso ma profondamento sconvolto il giovane autista del tir che si è visto piombare addosso la monovolume di Castracane senza poter far nulla per evitarla – la famiglia stava tornando in paese da una gita dalle parti del Tarvisio.
E’ toccato agli agenti della polizia locale della Comunità di Montagna della Carnia (che hanno coordinato la ricostruzione dell’accaduto dopo aver gestito per tutto il pomeriggio di lunedì i rilievi e la viabilità assieme ai carabinieri della compagnia di Tolmezzo), prendere il telefono e dare a Raffaella la notizia più straziante della sua esistenza.
Novoli dove la famiglia è molto conosciuta nonostante a detta di tutti conduca uno stile di vita semplice, laborioso e defilato, è sgomenta. Ha la voce a pezzi anche il sindaco di Cervicento, Valter Fracas: "Siamo sgomenti, nessuno riesce a parlare, – dice – Queste tragedie per un paese così piccolo sono devastanti. Conosco bene Raffaella, ogni estate tornava qui con i suoi bambini che partecipavano alla corsa per ragazzi che organizziamo sempre d’estate. Una famiglia semplice, bella, onesta".
I mezzi coinvolti sono stati posti sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Udine, in attesa di ulteriori accertamenti.