REDAZIONE FIRENZE

Morta merlettaia centenaria: "Il ricamo era tutto per lei"

Noemi Morandi era una delle ultime rappresentanti del Punto Tavarnelle. Le figlie: "È stata la sua compagnia contro l’isolamento e la depressione".

Noemi Morandi insieme alle figlie Gisella e Simona Crocchini

Noemi Morandi insieme alle figlie Gisella e Simona Crocchini

Amore, per i figli e per Dio, passione, per il ricamo. Sono stati questi i punti fermi della vita di Noemi Morandi, una delle ultime merlettaie del Punto Tavarnelle che si è spenta pochi giorni fa all’età di 101 anni, nell’abitazione di San Casciano. Sono le figlie Gisella e Simona Crocchini a rievocare lo stretto legame che Noemi, originaria di Tavarnelle, aveva costruito con l’abilità manuale di ago e filo. "Le tre cose che la tenevano aggrappata alla vita erano l’amore per i figli, la preghiera e la passione per il ricamo. La mamma non ha mai sopportato la noia. Da anni trascorreva le sue giornate a disegnare, impuntire sulla carta, e ricamare per continuare a creare quel tesoro di manualità che è il Punto Tavarnelle". Il ricamo, sottolineano le figlie, "era molto più di una passione per lei-Era un’attività che in realtà l’ha tenuta in forma fino a 101 anni ed è stata un’autentica fonte di benessere che si è estesa su tutta la nostra famiglia".

L’arte del merletto su foglio, come veniva chiamata all’inizio del Novecento quando nacque come attività educativa presso l’asilo Vincenzo Corti di Tavarnelle, è una delle più celebri al mondo per essere stata trasformata in manufatto artigianale d’alta gamma, addirittura in scarpe d’autore firmate da Salvatore Ferragamo e indossate dalle grandi star degli anni Cinquanta. Complessità della tecnica, cura del dettaglio e raffinatezza del disegno hanno accompagnato tutto il percorso di vita di Noemi Morandi, sin da quando era bambina.

"Con questo pallino, la mamma ha dato filo da torcere alla nonna Linda – raccontano - che per lei prefigurava un più tranquillo futuro da sarta. Il Punto Tavarnelle è stato l’amico del cuore della mamma che le ha fatto compagnia contro l’isolamento e la depressione. Diceva sempre che le dava il motivo per alzarsi la mattina e vivere la giornata con energia e curiosità". Noemi Morandi era nata il 16 gennaio 1924 a Tavarnelle e si era poi trasferita a San Casciano. Figlia di un partigiano che conobbe anche il dolore della prigionia a Villa Triste, Noemi Morandi visse in piazza Vecchia, a Tavarnelle dove, appena adolescente, iniziò a coltivare la passione del ricamo. "Alla mamma piaceva andare a scuola - aggiungono le figlie - mentre la maggior parte dei suoi coetanei terminava il percorso alla terza elementare la mamma che amava la lingua italiana completò il ciclo e ottenne il diploma di quinta". Ma "il Punto Tavarnelle – continuano – è stato anche una speranza che l’ha salvata dall’orrore della guerra, una passione quasi terapeutica che l’ha sottratta dal buio dei momenti più difficili della sua vita".

Andrea Settefonti