Empoli, 11 giugno 2025 – Al momento si trova in un luogo di cura ma appena uscirà, Mauro Caparrini, 84 anni, andrà agli arrePiera Ulivelli, di 83 anni, ex operaia nello stesso settore, soffocandola nel soggiorno probabilmente con un sacchetto. Poi ha tento di togliersi la vita procurandosi delle ferite ad un braccio. L’uomo è accusato di omicidio.
sti domiciliari nella sua abitazione di via Buozzi. Quella dove lunedì si è consumata la tragedia. L’uomo, ex rappresentante di abbigliamento per confezioni in pensione da molti anni, ha ucciso la moglie,La terribile scoperta è stata fatta da un parente della coppia la mattina stessa intorno alle 10. Il familiare era solito passare dalla villetta per sincerarsi che i due stessero bene. Subito è scattato l’allarme. Sul posto sono arrivati il personale del 118 e la polizia del Commissariato di Empoli – guidato dal dirigente Giancarlo Consoli – con il reparto scientifico per i rilievi. Purtroppo per la donna non c’era più nulla da fare. Il marito, ferito ma cosciente, è stato portato al pronto soccorso. Sulla salma della vittima domani mattina verrà eseguita l’autopsia. Dalle prime ricostruzioni sembra che la donna fosse molto malata. Che soffrisse di una patologia, che non la faceva essere più autonoma. L’ipotesi più probabile è che si tratti di un ennesimo caso di dramma della disperazione.
All’indomani del tragico evento Fratelli d’Italia Empoli nell’esprimere cordoglio e vicinanza alla comunità colpita, aggiunge: “È una storia che scuote nel profondo, che lascia sgomenti e che merita rispetto e silenzio, prima ancora che giudizio. La fretta di incasellare ogni dramma familiare in una narrazione predefinita rischia di banalizzare l’umanità dietro i fatti. Nel dibattito pubblico si parla, giustamente, di femminicidio ogni volta che una donna viene uccisa in quanto tale, vittima di odio, possesso o violenza. Ma esistono, e non possiamo ignorarli, anche scenari di silenziosa e dolorosa fragilità. Sono le tragedie sommerse di coppie anziane, spesso isolate, provate da anni di malattia o da una vita di cura prestata in solitudine. La disperazione può insinuarsi lentamente, nascosta dietro l’abitudine e la fatica, finché il dolore, non più riconosciuto o condiviso, prende il sopravvento. Non si tratta di giustificare o assolvere, ma di comprendere per prevenire. Di riconoscere che accanto al doveroso contrasto alla violenza di genere c’è un’urgenza sociale più estesa: quella di costruire reti di protezione per le persone fragili, per gli anziani soli, per i familiari che si fanno carico di malati cronici o non autosufficienti, spesso in totale solitudine. Fratelli d’Italia Empoli – concludono Isacco Cantini, Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano – rinnova l’appello a rafforzare la medicina territoriale, i servizi domiciliari, l’assistenza psicologica e le misure di supporto ai caregiver”.