IRENE PUCCIONI
Cronaca

Uccide la moglie e tenta il suicidio, vicinato sotto choc

Chi conosceva la coppia non sa spiegarsi come sia scattato nella mente dell’uomo. La nipote: “Non abbiamo colto alcun segnale, altrimenti avremmo agito”

Uccide la moglie e tenta il suicidio, vicinato sotto choc

Empoli, 10 giugno 2025 – “Due persone bravissime, cordiali e gentili”. C’è tanta incredulità e forte sgomento tra i vicini di casa per quanto accaduto ieri mattina in viale Buozzi al civico 140, dove Mauro Caparrini, 84 anni, ha ucciso, soffocandola, la moglie Piera Ulivelli, di 83 anni, e poi ha tentato di togliersi la vita. “Sono rientrata verso le 10.30 da fuori e ho visto le ambulanze e la polizia. Quando ho saputo cosa era successo non potevo crederci – racconta una vicina di casa dei coniugi – Abitavano qui da almeno trenta anni e per come li conoscevo io erano due persone in gamba. Mai un diverbio, un problema. L’ultima volta che ho parlato con Mauro è stata lunedì scorso – ricorda sempre la vicina – Mi ha chiesto il numero del mio giardiniere, perché aveva dei lavoretti da fare nel suo giardino. Se ho notato qualcosa di strano in lui negli ultimi tempi? Direi proprio di no. Era molto premuroso nei confronti della moglie, se ne prendeva cura visto che da un po’ di tempo aveva problemi di salute. Quello che è accaduto ci lascia davvero senza parole”.

I rilievi della polizia scientifica nella villetta di viale Buozzi dove si è consumata la tragedia (Gasperini/FotocronacheGermogli)
I rilievi della polizia scientifica nella villetta di viale Buozzi dove si è consumata la tragedia (Gasperini/FotocronacheGermogli)

Mauro Caparrini e Piera Ulivelli erano in pensione ormai da molti anni. Lui ex rappresentante di abbigliamento per le confezioni. Lei, invece, operaia in una confezione. Dalla loro unione sono nate due figlie. Erano diventati anche nonni. Intorno a loro la rete familiare era solida e molto presente, come conferma anche il vicinato. “Tutti i giorni venivano a trovarli le figlie o i parenti – dice un altro vicino – Si prendevano cura di loro, così come il marito stesso si occupava della moglie. Uscivano insieme, a braccetto. Passeggiavano lungo il viale e poi rientravano. Una coppia normalissima, che si voleva bene e che conduceva una vita tranquilla e normale”.

Gesti semplici e quei rituali che scandivano la quotidianità e che mai avrebbero fatto pensare che qualcosa all’improvviso avrebbe potuto spezzarli così tragicamente. “Ci salutavamo con un buongiorno o con un buonasera, ci scambiavamo gli auguri per le feste – racconta ancora il vicino – Tra di noi non c’era molta confidenza, ma come vicini di casa erano due persone eccezionali. I migliori che si potessero avere, quelli con i quali non hai mai dissapori o problemi. Non riesco ancora a credere a quello che è successo. Una tragedia inspiegabile”.

Il quartiere è sconvolto, la città attonita. I parenti e gli amici si sono chiusi nel massimo riserbo. Troppo grande il dolore per un dramma familiare che si è tradotto, di fatto, in un omicidio e un tentato suicidio. La villetta di viale Buozzi, teatro di morte al mattino, è tornata a vivere poche ore dopo. Tolto il nastro biancorosso che perimetrava l’abitazione dopo i rilievi effettuati dalla polizia scientifica, la casa è stata riconsegnata ai parenti della coppia. Dietro le tende tirate venivano ricevuti gli amici e le persone care che venivano a dare conforto, abbracci e sostegno.

“Ora non ce la sentiamo di parlare, il nostro dolore è troppo grande – risponde con gentilezza una familiare con gli occhi gonfi e la faccia tirata uscendo svelta dalla villetta – Purtroppo quello che è successo nessuno di noi, della mia famiglia, lo poteva prevedere. Non abbiamo colto alcun segnale, altrimenti avremmo fatto sicuramente qualcosa e non saremmo arrivati a questo punto. Di loro cosa posso dire? Due persone eccezionali, per le quali si può spendere solo parole belle e positive”.