Tragedia, muore a 51 anni: "E' influenza". Ma viene uccisa da batterio-killer

Due diagnosi, poi il ricovero in ospedale: decesso in 48 ore. La famiglia vuol sapere perché non si è salvata. L’autopsia: escherichia coli

Il corridoio di un ospedale (foto di repertorio Ansa)

Il corridoio di un ospedale (foto di repertorio Ansa)

Firenze, 6 gennaio 2020 - Non è bastata la cura massiccia di antibiotici e cortisone che gli è stata fatta in vena. E’ morta dopo due giorni di ricovero in terapia intensiva all’ospedale San Giovanni di Dio, a Firenze. Una morte per shock settico, arrivata dopo due diagnosi di influenza fatta prima dalla guardia medica e poi ribadita dal medico di famiglia.

Era una donna in perfetto stato di salute, la cinquantunenne fiorentina che ha lasciato una figlia di dieci anni: aveva fatto un check up approfondito nei mesi scorsi. Poi, il 13 dicembre, i primi disturbi gastrointestinali per cui decide di andare dalla guardia medica: è influenza, le dicono, prescrivendo tachipirina e antinfiammatorio. Domenica 15, la donna sta meglio, esce anche a pranzo. Pensa di aver superato il virus diffusissimo in quei giorni.

Invece, il giorno seguente, la donna ha la febbre, è pallida e respira affanosamente. Per questo i familiari si preoccupano e chiamano il medico di famiglia. Che arriva a casa, la visita e conferma la diagnosi di influenza. Poco convinta, la sorella della donna chiede ulteriori rassicurazioni. Per togliersi ogni dubbio martedì 17 la famiglia chiama il 118 che accompagna la paziente al pronto soccorso per maggiori accertamenti.

E’ proprio lì che la situazione precipita. Dalla radiografia al torace emerge una polmonite con versamento pleurico. Le mettono l’ossigeno perché respira con difficoltà. La febbre sale ancora, a 41. Motivo per cui i medici decidono di inviarla in terapia insiva. Dove viene sottoposta a una massiccia cura antibiotica e cortisonica contro un batterio a quel momento sconosciuto.

La operano togliendo la colecisti, temendo che l’infezione possa essere partita da lì. Ma l’intervento, pur perfettamente riuscito, non risolve. Anzi, la situazione peggiora ancora, la paziente è intubata. Lo shock settico ha attaccato tutti gli organi vitali. E la donna muore 48 ore dopo l’arrivo al San Giovanni di Dio.

La famiglia, sgomenta, chiede quali siano state le cause. Ma i medici non sono ancora in grado di poter dire quale batterio ha dato origine alla sepsi che si è portata via la maestra d’asilo fiorentina. Per questo chiedono l’autorizzazione all’esecuzione dell’autopsia. Del cui esito i familiari della donna sono tuttora all’oscuro. Mentre la direzione generale dell’Asl Toscana centro spiega che lo shock settico è stato determinato dalla polmonite causata dal batterio escherichia coli che tutti abbiamo nell’intestino ma che nel suo caso si è trasformato in un killer aggressivo. Colpendo i polmoni, entrando in circolo nel sangue e poi attaccando con lo shock settico tutti gli organi vitali in poche ore.

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