Rocco Damone, direttore generale a Careggi, è stato condannato a una pena pecuniaria – 5000 euro a fronte dei 3000 chiesti dal pm onorario – per un reato contravvenzionale: il mancato rispetto dell’obbligo della taratura biennale d’un sistema di radioprotezione degli operatori di Medicina Nucleare, Laboratori Radiochimici e di ogni area a rischio contaminazione. I contaminametri misurano radiazioni e livelli su mani, piedi, guanti, vesti e scarpe causate da isotopi beta e gamma. Il giudice Paolo Di Meo ha riconosciuto la sussistenza della norma, e del reato a carico del Dg di Careggi e che la responsabilità delle taratura ricade in capo al ’datore di lavoro’: il Dg, appunto. Il difensore di Damone, avvocato Millozzi, ha invocato l’assoluzione perché il fatto non sussiste, o per non averlo commesso o perché non previsto come reato perché l’obbligo di taratura di fatto non sussiste: per questo monitor non ci sono laboratori di taratura, prevedendo al più controlli semestrali sulla funzionalità. In ogni caso Damone aveva delegato il direttore dell’U.O. di fisica sanitaria. Damone è andato a processo dopo essersi opposto al decreto penale di condanna del pm emesso per evitare il processo. Ma il dirigente ha scelto il giudizio e l’esercizio del contraddittorio in aula.
g.sp.