REDAZIONE FIRENZE

Modella sfregiata alle gambe, condannato il centro estetico

“Non era presente il medico”. La 25enne si era sottoposta a un trattamento di epilazione laser e ha subito gravi ustioni. Il tribunale di Firenze ha disposto un risarcimento da oltre 15mila euro per i danni subiti

Un'aula di tribunale in una foto di repertorio Ansa

Un'aula di tribunale in una foto di repertorio Ansa

Firenze, 24 agosto 2024 - Un’epilazione laser sbagliata è costata a un noto centro estetico di Firenze circa 15mila euro di risarcimento. Tutto ha inizio del gennaio del 2021: una modella fiorentina di 25 anni si è sottoposta al trattamento per rimuovere in modo permanente peli sulle gambe in un salone in zona Novoli. Un trattamento di routine, che tuttavia si è trasformato in disastro. L’intervento ha infatti provocato gravi ustioni ed evidenti cicatrici su entrambe le gambe della giovane. Che non potendo più partecipare a ogni sorta di sfilata, ha perso due importanti incarichi lavorativi a Dubai. Un danno, quindi, non solo biologico, ma anche patrimoniale.

Danno riconosciuto sia in primo grado che, pochi giorni fa, anche dalla quarta sezione della Corte di appello del tribunale di Firenze, che ha condannato il centro estetico al risarcimento di un totale di circa 15mila euro, comprese le spese legali. Nella sentenza viene specificato che l’intervento, svolto senza la presenza di un medico (obbligatorio per il tipo di macchinario usato), è avvenuto senza un consenso informato aggiornato e adeguato, ovvero quella forma di autorizzazione che deve essere espressa da un paziente per ricevere un qualunque trattamento del genere. La ragazza – difesa dall’avvocato Ennio Zani – avrebbe firmato dei documenti (prodotti nel corso del processo dalla controparte) che si riferivano a un’altra operazione di diversa entità.

Inoltre, i giudici hanno rimarcato il fatto che le lesioni riportate hanno reso la ragazza “inabile all’attività fisica che doveva svolgere”, perché proprio “l’inidoneità fisica” avrebbe reso faticoso e molto doloroso sfilare su una passerella, al di là della “possibilità o meno di ’visione’ (durante la sfilata) delle parti del corpo lesionate”.

La ragazza è poi guarita, mentre il centro estetico, spiega il legale Zani, “ha cambiato ragione sociale e sede, e ad oggi è stato impossibile ottenere il risarcimento”.

P.m.