
Premio Giuliacarla Cecchi, primo concorso internazionale per giovani designer nell'alta moda donna
Firenze, 14 novembre 2014 - Quando l’alta sartoria diventa creazione artistica. È questo il caso della Maison d’alta moda Giuliacarla Cecchi, che ieri, nel centenario della nascita della fondatrice, ha premiato 12 ragazzi tra i 18 e i 28 anni delle case di moda da tutto il mondo con l’obiettivo di valorizzare i giovani talenti nell’alta moda femminile. I riconoscimenti della prima edizione del “ Premio Internazionale Giuliacarla Cecchi”, sono stati assegnati dalla giuria presieduta da Pola Cecchi, e composta da Titti Giuliani Foti, Teresa Pasqui, Maria Concetta Zoppi e Caterina Chiarelli a: Marina Astarita di Sala Consilina, Giulia Attioli di Orvieto, Lucia Comanducci di Anghiari, Eros Razzi di Sambuceto, Laura Vendramin di Catena Villorba e Alfonso Zitoli di Corato. A loro, insieme a tre studenti del Raffle College di Singapore, Hui Lian Jia, Paolo Jessica e Laurensia Salim, è andata la pergamena e un soggiorno di tre giorni a Firenze per conoscere da vicino il mondo della moda e toccare con mano il lavoro dell’alta sartoria. Sul podio, al terzo posto, Nabila Karimah di Jakarta. A lei, come alla seconda classificata Simona Rossi di San Casciano dei Bagni, andranno 500 euro. Il primo premio, con borsa di studio di 3mila euro, è stato assegnato alla ventunenne tedesca Diane Kadesh. La serata nel Salone dei Dugento, alla presenza di prestigiose associazioni e di vari ospiti istituzionali quali Eugenio Giani e il presidente della Provincia, Andrea Barducci, è stata animata dal balletto della prima ballerina del Maggio, Letizia Giuliani coreografata da Alberto Canestro; dalla sfilata di moda di 20 abiti storici della maison –tre dei quali conservati alla Galleria del Costume – e da quelli di ‘Fil Rouge’, che il 24 ottobre scorso hanno sfilato nel Salone dei Cinquecento a favore di Ant. «Solo la promozione di giovani talenti – ha detto in conclusione Pola Cecchi -può consentire alla tradizione italiana e fiorentina di continuare a vivere e rinnovarsi». Maurizio Costanzo