"L'Ue non è mai stata così forte". Metsola a The State of the Union / LIVE

Seconda giornata per il grande evento dedicato all'Ue. Il ricordo di David Sassoli: "Un combattente per l'Europa, innamorato di Firenze"

Firenze, 6 maggio 2022 - Seconda giornata per The State of the Union. Fino al 12 maggio, una serie di iniziative dedicate all'Unione Europea, aperte dalla conferenza The State of The Union: è il Festival d'Europa, che torna a Firenze dopo i due anni di pausa Covid. 

Le parole della presidente del Parlamento europeo, Metsola

“L’Unione europea non è mai stata più forte. L'Unione europea non ha mai avuto un orientamento così deciso come oggi. Non abbiamo mai avuto una tale determinazione nell'affrontare collettivamente la guerra nel nostro continente, l'emergenza climatica, la transizione digitale e le preoccupazioni energetiche". Ne è convinta la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervenuta all'apertura dei lavori della giornata di State of Union. "Non abbiamo mai sentito un tale bisogno di opporci alle minacce alla pace e alla prosperità. Non siamo mai stati più determinati a difendere i diritti fondamentali europei di democrazia, libertà, solidarietà ed uguaglianza". E ancora: “Conosciamo le minacce che affrontiamo e sappiamo che dobbiamo affrontarle. Cerchiamo di avere fiducia in noi stessi e crediamoci”.

“Per noi, l'Europa è il futuro. È sempre stata il futuro", afferma Roberta Metsola. "Tuttavia - prosegue, - non possiamo negare che nel corso ultimi anni la polarizzazione nelle nostre società sia aumentata. Ci sono ancora troppe persone che si sentono perse, deluse e lasciate da parte. Allo stesso tempo molti guarderanno ora all'Europa e alle nostre istituzioni per avere una leadership. E noi dobbiamo essere in grado di rispondere, di guidare questo movimento". Per Metsola "dobbiamo contrastare la narrativa anti-Ue che prende piede così facilmente e così rapidamente: la disinformazione, potenziata dai bot e fabbricata nelle fabbriche di troll russi. L'Europa è la difesa del multilateralismo. La comprensione che possiamo affrontare il futuro insieme". "L'Europa può non essere perfetta, ma rappresenta un bastione della democrazia liberale, delle libertà personali, di pensiero, della sicurezza, dove puoi essere chiunque tu voglia. Uno stile di vita che forse abbiamo dato per scontato”, ha aggiunto Metsola. "In Europa celebriamo le differenze: è ciò che ci permette di svilupparci e ci rende più forti". Per Metsola, "il grave errore di Putin è stato presumere che le nostre differenze fossero una debolezza. Si era sbagliato. In democrazie come la nostra, queste sono i nostri punti di forza. Sono le basi dei prossimi passi. Sono la nostra legittimità e la nostra bussola".

La foto di rito all'arrivo di Metsola

“Benvenuta in Toscana alla presidente dell'Europarlamento Roberto Metsola". Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook il presidente del Consiglio regionale toscano, Antonio Mazzeo che ha pubblicato una foto dell'ingresso in Palazzo Vecchio a Firenze questa mattina della presidente del Parlamento europeo. Ad attenderla erano presenti oltre a Mazzeo, anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella e il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani.

Il ricordo di David Sassoli

«La prima cosa che vorrei fare è raccogliere l'eredità che ci ha lasciato David Sassoli. Lui diceva che era innamorato di Firenze. David era un combattente per il Parlamento europeo, per noi, per l'Europa. Credeva nel potere dell'Europa di forgiare un nuovo percorso in questo mondo». Così la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola aprendo il suo intervento alla conferenza europea The State of the Union a Firenze. Metsola ha iniziato a parlare in italiano per poi passare all'inglese. Anche Dario Nardella ha ricordato il grande giornalista, nonché presidente del Parlamento europeo. "Voglio ricordare David Sassoli - ha dichiarato il sindaco di Firenze -: un grande fiorentino sempre vicino alla sua città che tanto ha dato al giornalismo, alla politica e alle istituzioni europee".

Nardella: “Il sostegno di Firenze al popolo ucraino”

“Solidarietà e sostegno della città di Firenze al governo e al popolo ucraino". Cosi' il sindaco di Firenze, Dario Nardella, aprendo i lavori della seconda giornata di 'The State of Union', nel Salone dei '500 di Palazzo Vecchio. Quanto al conflitto in corso, "Bucha" è diventata città "simbolo delle sofferenze e della distruzione dell'Ucraina". "Il 9 maggio - conclude Nardella - e' il giorno dell'Europa che può segnare l'inizio della ricostruzione, e questa assemblea coincide con la conclusione della Conferenza sul futuro dell’Europa, un grande esperimento di democrazia partecipata. E’ un momento di crisi energetica con il rischio di stagflazione: le comunità locali possono contribuire a dare una mano e soprattutto sui temi della transizione energetica e della sostenibilità. Non sprechiamo le risorse del Next generation Eu, non siamo troppo timidi nella ripartenza e verso le sfide che ci troviamo davanti. L’Italia può essere un esempio e un test positivo”.

Giani: “L’Europa faccia un salto di qualità”

L'Europa di fronte all'aggressione russa dell'Ucraina, di fronte alla solidarietà che si sta creando e con la quale si mostra partecipe di quel dramma che sta vivendo il popolo ucraino, o trova il salto di qualità o altrimenti è destinata a rimanere nella palude». Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, nel suo intervento di saluto alla conferenza europea The State of the Union, che vive oggi la sua seconda giornata a Firenze. «Quest'anno la Festa dell'Europa del 9 maggio non è una ricorrenza o un insieme di cerimonie - ha osservato -, ma è un momento vivo di affermazione della necessità che l'Europa viva il suo salto di qualità, che diventi effettivamente uno di quei soggetti che attraverso la rappresentanza del popolo, non mediata ma attraverso elezioni dirette, attraverso un rafforzamento delle condizioni per decidere, attraverso l'accoglienza nell'Unione Europea dell'Ucraina. In un mondo che sempre più ha una dialettica fra i grandi blocchi, che siano gli Stati Uniti o la Russia, che siano l'India o la Cina, c'è sempre più bisogno di Europa». Per Giani «il salto di qualità l'Europa lo vive nella sua cultura, che ciascuno dei 27 paesi riesce a esprimere in modo unico e originale, ma che tutti insieme possiamo offrire a un mondo che ha sempre più bisogno di pace, e ha sempre più bisogno di sapere da che parte si sta quando si violano le regole della convivenza pacifica nel mondo».

Biti: "L'Unione davanti a una scelta di coraggio"

«Il futuro delle nostre società dopo la pandemia e la guerra in Ucraina pongono l'Unione Europea di fronte a una scelta di coraggio non più rinviabile». Così in una nota la vicepresidente dei Senatori del Partito Democratico Caterina Biti a proposito di The State of the Union. «Dopo la pandemia l'Unione ha dimostrato di saper rispondere alla chiamata della storia con l'adozione del Next Generation EU, un piano di investimenti comuni senza precedenti. Oggi, di fronte all'aggressione di Putin nei confronti dell'Ucraina, l'Unione deve riflettere sulla necessità di un salto di qualità nella propria integrazione, per giocare un ruolo da protagonista nel mondo che cambia. David Sassoli aveva ragione quando diceva che l'Unione Europea non è un incidente della storia: per questo, oggi, di fronte alle enormi sfide di questo tempo, è arrivato il momento che l'Europa scelga attivamente e coraggiosamente la via dell'unione politica, quella per cui lui e tanti padri fondatori dell'Unione si sono spesi. Solo così si potrà dare risposta compiuta al bisogno dei popoli di libertà, democrazia e solidarietà, su cui l'Unione è nata» conclude la senatrice fiorentina.

L’intervento di Josep Borrell

"Generalmente non siamo così rapidi e uniti come con l'aggressione della Russia all'Ucraina. Stavolta è stato diverso perché ci siamo sentiti in pericolo. Abbiamo preso decisioni e dobbiamo continuare a prenderle. Ieri è stato annunciato il sesto pacchetto di sanzioni e ora serve l'unanimità. Spero di riuscire ad arrivare a un accordo politico perché dobbiamo continuare a fare pressione politica ed economica sulla Russia e fornire agli ucraini la possibilità di difendersi". Lo ha detto Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell'Unione europea, ieri pomeriggio in Palazzo Vecchio a Firenze, dove è stato inaugurato il Festival d'Europa. "Non vogliamo che la guerra si espanda", ha affermato. "Stiamo cercando di fare del nostro meglio per dare spazio alla diplomazia, ma dobbiamo difendere l'Ucraina da Putin - ha aggiunto Borrell - Ma per il momento tutto ciò che abbiamo provato a fare è stato impossibile. Non siamo in guerra contro la Russia, ma dobbiamo sostenere l'Ucraina, altrimenti chi sarà il prossimo?". "Per più di 70 anni abbiamo smesso di ammazzarci noi europei, e questo è un grande successo. E questo è grazie all'Unione europea. Ma non ci siamo abbastanza uniti e rischiamo di avere lo stesso destino delle città stato italiane: troppo piccoli in un mondo globale. Il messaggio agli europei è: unitevi di più se volete sopravvivere", ha detto. "Mi sono reso conto di quanto serva portare le istituzioni vicino alla gente, perché troppo pochi sanno cosa fa l'Unione europea, e un evento come il Festival d'Europa e la conferenza 'The State of the Union' servono a far conoscere questa istituzione", ha detto.

 

 

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