
Il sindaco di Firenze Dario Nardella
Firenze, 20 aprile 2016 - Rivedere i confini della Città metropolitana di Firenze, o almeno cominciare a ragionare sul tema. Il sindaco Dario Nardella allunga la linea dell'orizzonte, guarda avanti di sei mesi, e colloca il ragionamento direttamente nel post referendum costituzionale quando, in caso di vittoria del sì, alle province sarà intonato il requiem.
Per Nardella, infatti, con la legge Delrio le città metropolitane si sono strutturate su confini "convenzionali". Se le urne però daranno ragione a Renzi "allora dovremo intavolare una discussione seria sulla vera area metropolitana toscana, quella che lega Firenze, Prato e Pistoia", tre realtà di fatto dentro ad un unico agglomerato urbano.
PRATO E PISTOIA IN UNA METROPOLI CON FIRENZE: COSA NE PENSATE?
Un pensiero che Nardella affida alla conferenza dei sindaci metropolitani. Al suo fianco, ospite dell'assemblea, Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana. Un'unica città metropolitana? Biffoni non dice di no, però non si getta nella partita con il medesimo slancio, anzi pare tirare il freno a mano per alleggerire lo slancio di Nardella: "Il dialogo tra Prato, Firenze e Pistoia è nei fatti, è già partito. Da qui però ad una trasformazione istituzionale... Vediamo quello che succede. Per ora siamo ancora sul vago, ancora c'è tanta strada da fare".
Anche perché in questa fase storica "la situazione è in divenire e prima di tutto dobbiamo affrontare il referendum. Certo - prosegue - se la riforma sarà approvata, poi andrà riscritto tutto".