Mense scolastiche, si riaccendono i fornelli: il 50% dei piatti biologici

Dal 19 settembre saranno preparati tremila pasti al giorno. Le direttive: meno sprechi e una maggior simbiosi con il territorio

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Mense scolastiche, l’imponente cambio di menù non ferma l’avvio del servizio. I pasti saranno serviti da lunedì 19, praticamente in parallelo con l’inizio delle lezioni (la prima campanella suonerà tre giorni prima).

Il servizio di refezione nelle scuole cittadine, che ogni giorno somministra tremila pasti ad alunni e studenti, è affidato fino ad agosto 2025 a Cirfood, per un importo di 6 milioni e 773mila euro, a seguito del rinnovo dell’appalto portato a termine questa estate. Il nuovo appalto ha determinato un cambio importante anche nelle pietanze e negli ingredienti. Principali novità con il nuovo appalto sono l’introduzione della merenda per le scuole d’infanzia e l’obbligo del rispetto dei nuovi Cam (Criteri ambientali minimi) del ministero dell’Ambiente.

Più biologico, che passa al 50% minimo rispetto al 40% precedente, meno sprechi e una maggior simbiosi tra mensa e territorio. I partecipanti alla procedura di appalto hanno potuto competere solo in base a criteri qualitativi; il valore del pasto per le primarie infatti non può essere inferiore a 4,90 euro. Da lunedì sono quindi biologici i seguenti alimenti: uova, latte, yogurt, carne omogeneizzata per i nidi, succhi e nettari di frutta che in ogni caso non avranno zuccheri aggiunti, il 50% di frutta, ortaggi, legumi, cereali e carne bovina, il 40 dell’olio extravergine d’oliva, il 33 di pelati, polpa e passata di pomodoro, il 30 di salumi e formaggi. Per quanto riguarda la filiera corta, il gestore si impegna a fornire il 100% di frutta, di verdura, di prodotti lattiero caseari e di carne bovina e avicola disponibili da coltivazioni o allevamenti entro i 200 chilometri di distanza da Scandicci.

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