Mensa sotto accusa, a scuola col panino

Protesta alla primaria Duca D’Aosta: «Il cibo è scarso e di pessima qualità»

Mensa scolastica (foto di repertorio)

Mensa scolastica (foto di repertorio)

Firenze, 15 maggio 2019 - TUTTI COL PANINO per protestare contro la mensa. Da ieri l’altro, due classi quarte della primaria Duca d’Aosta hanno momentaneamente detto addio al servizio refezione. E da oggi con buona probabilità si aggiungerà una terza classe, sempre del quarto anno. Ogni mattina dunque i bambini vengono segnati assenti per quanto riguarda il pasto. E non appena suona la campanelle del pranzo, invece di andare in refezione i cinquanta bambini mangiano, tutti insieme, in un’aula appositamente allestita dalla dirigente Silvia Di Rocco per far consumare il pranzo al sacco. «Ho pensato ad uno spazio ad hoc per non creare differenze coi bambini che consumano il pasto comunale – conferma la preside –. Ho poi subito organizzato un incontro col Comune, che ci sarà oggi».

IL COMPRENSIVO Gandhi, di cui fa parte la scuola in questione, viene servito dal centro cottura Paolo Uccello in cui opera Dussmann Service. «È stato deciso di attuare questa protesta eclatante perchè le quantità di cibo sono scarse e la qualità è terribile – afferma Nancy, mamma della commissione mensa –. Un giorno uno studente si è ritrovato con sei topini nel piatto». Tatiana, rappresentante di quarta C, ha proposto lo sciopero della mensa tramite un messaggio nella chat di classe: «E tutti hanno subito aderito - racconta -. Anche i genitori cinesi, per i quali ho fatto tradurre la comunicazione, non hanno avuto esitazione. Finora le raccolte firme non sono servite a niente. Vediamo se portare il pasto da casa servirà a qualcosa». Almeno fino a venerdì gli studenti andranno a lezione con le valigette termiche. Dentro, panini col prosciutto, polpette, pasta al sugo, pane e frutta. Rimanda ogni accusa al mittente Dussmann: «L’azienda, che somministra ogni giorno oltre 36milioni di pasti in più di 900 appalti e che è pluricertificata per qualità dei servizi offerti, non può che ritenere infondato e strumentale ciò che le viene addebitato a vario e multiforme titolo, proprio sulla qualità e sulla grammatura di quanto somministrato all’utenza». E ancora: «Questo è dimostrato dai controlli operati con cadenza regolare e frequente dalla committenza, la quale si dichiara soddisfatta del servizio, non avendo mai avanzato non conformità o, peggio ancora, segnalato menu genericamente insoddisfacenti o di scarsa qualità. Ogni chiarimento è stato regolarmente fornito e l’impegno delle nostre maestranze non è stato mai né formalmente né sostanzialmente messo in discussione dal Comune di Firenze. Dussmann, pertanto, lamenta e lamenterà nelle più opportune sedi tali comportamenti, tesi a discreditare i propri servizi e la propria professionalità».

DA PARTE sua, il vicesindaco Cristina Giachi ha ribadito sui social quanto più volte detto alla Nazione: «Non lasceremo spazio a nessun disservizio. E nemmeno alle strumentalizzazioni. A Firenze non c’è posto per chi non lavora bene. Vediamo in questi giorni il gestore».

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