
Anche a Vicchio, dal primo gennaio, le tariffe della mensa scolastica sono modulate in base al reddito Isee delle famiglie. Un sistema con il quale il Comune di Giotto si è adeguato a quanto avviene nella maggior parte degli altri comuni mugellani. Ma le tariffe scelte e la loro articolazione non sono piaciute alla lista civica di opposizione Officina Vicchio 19, che parla di ‘molte famiglie che si sono viste aumentare la retta’. E di come, affermano, il comune abbia ‘aumentato i propri gettiti’. Spiega Emiliano Salsetta, il capogruppo: "Dai vecchi 3.85 euro (prezzo senza agevolazione del secondo figlio) che erano un prezzo fisso uguale per tutti, siamo passati a un esonero per i redditi 0-6000 euro segnalati dall’assistente sociale, un risparmio di 1,35 euro per la stessa fascia non segnalata, un risparmio di 80 cent per la fascia 6000-12000 e un risparmio di 25 cent per la fascia 12000-18000". Ma, sottolinea: "Per quanto riguarda le altre fasce, si nota un aumento anche considerevole. Si tratta di 30 cent per la fascia 18000-24000, 85 cent per quella 24000-30000 e 1 euro e 45 cent per chi eccede i 30000 euro o non presenta la certificazione Isee". E conclude: "Lasciamo a voi le valutazioni, dal canto nostro rileviamo come il rincaro abbia riguardato la maggioranza delle famiglie, sia quelle con fasce tra i 18000 euro (che non sono certo considerabili redditi da ricchi) sia coloro che non hanno comunicato l’Isee. Ben vengano le riduzioni per chi ha meno possibilità, tuttavia sarebbe opportuno mantenere prezzi calmierati, coperti con risorse comunali, anche per coloro che non rientrano nelle agevolazioni. Per non gravare ulteriormente sui conti delle famiglie già provati da pandemia e rincaro delle utenze".
Nicola Di Renzone