TITTI GIULIANI FOTI
Cronaca

Mehta e Barenboim Nel nome di Brahms

Ultimo appuntamento con il ciclo dedicato al compositore . Alla fine lo schermo per Europei

di Titti Giuliani Foti

I maestri Zubin Mehta e Daniel Barenboim, amici fraterni da tutta la vita, hanno un sodalizio artistico per le volte li ha portati a condividere il palcoscenico e non solo al Maggio. L’appuntamento imperdibile è stasera alle ore 20: in programma la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 e il Concerto in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 83. Dunque, dopo i due trionfali concerti sinfonico corali con l’esecuzione della Nona di Beethoven diretti dal maestro Mehta – il primo in Teatro e il secondo a Massa in Piazza Aranci – l’83esima edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino prosegue con l’ultimo appuntamento per il ciclo dei concerti dedicati a Brahms con il maestro Mehta sul podio, l’Orchestra del Maggio e la presenza di eccellenti solisti. Ricordiamo Pinchas Zukerman l’8 giugno, Amanda Forsyth e Pinchas Zukerman il 12 giugno e Daniil Trifonov il 18 e 21 giugno. E stasera sarà la volta dell’amico maestro e pianista Daniel Barenboim. Recentemente le ultime occasioni per ascoltarli assieme a Firenze sono state nel 2019 (in cui sono state eseguite composizioni di Varèse, Beethoven e Rimsky-Korsakov) e nel 2020 (con in programma musiche di Schubert e Beethoven). In apertura del concerto la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90, definita da Richter “L’Eroica di Brahms”, che fu composta da un Brahms nel pieno periodo della sua maturità artistica. Il programma prosegue con Concerto in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 83, il più lungo e imponente: un’opera complessa e tormentata, ma anche di ricchezza eccezionale con un’ossatura formale che anziché limitarsi ai tre tempi consueti al concerto per strumento solista si estende ad accoglierne quattro, come se fosse una sinfonia. Riguardo il protagonismo dello strumento solista, Brahms riserva un’attenzione particolare grazie a una scrittura solida e vigorosa, dove sono numerosi i passaggi virtuosistici, che riesce a imporsi su un tessuto orchestrale pur fitto e articolato.

Al termine del concerto, per chi vorrà, sugli schermi installati in Sala Zeffirelli e nel foyer di platea si potrà seguire la partita della semifinale degli Europei 2020 tra Italia e Spagna.