DOMENICO GUARINO
Cronaca

Medici di base, Impruneta 'in rivolta' a difesa del suo dottore: "Resti qui"

Già centinaia di firme raccolte per chiedere alla Regione di non trasferire il medico che per adesso è solo un "supplente": "E' una persona seria, di questi tempi è merce rara"

Medico (repertorio)

Firenze, 16 marzo 2021 - E' una bella storia. Una storia di altri tempi, di attaccamento e fiducia nella professionalità di un dottore che cura, assiste, considera e dunque diventa parte della comunità. Un punto di riferimento. Che di questi tempi è anche qualcosa di più: la rassicurazione che c'è qualcuno di cui puoi fidarti. E non è poco, anzi.

Il dott Andrea .Bonucci è un medico di base e da circa un anno sostituisce il dott.Valerio Talluri, che ha dovuto abbandonare la 'condotta' di Impruneta per motivi si salute.  Un medico di base con circa mille pazienti , in gran parte anziani. Di lui gli assisti raccontano dicono che "ha  lo studio in un ambulatorio confortevole, arriva sempre in orario, e, quando serve  si reca senz'altro a visitare il paziente all'abitazione del medesimo". 

Di più, "nel corso della malattia si informa telefonando al paziente, riceve negli orari fissati senza vincolo di durata della visita, é cordiale e premuroso specialmente con le persone anziane". 

In questa bella storia c'è però un 'ma', perché il dott. Bonucci è un 'supplente' e per le regole correnti, dopo un periodo di tempo deve lasciare il posto. Per scongiurare questa eventualità, la comunità imprunetina si è mobilitata con una raccolta firme che è arrivata a svariate centinaia di adesioni, ed altre se ne stanno aggiungendo. 

"Chiediamo che il dottore rimanga" dice il sig. Gaviraghi. "Siamo in un momento particolarmente delicato per altro, in cui la pandemia sta colpendo la popolazione e creando ripercussioni psicologiche non indifferenti, ci sarebbe bisogno di stabilità,  e la presenza di un medico che rassicura i pazienti, è un elemento fondamentale" aggiunge.

Vedremo quello che accadrà e se la mobilitazione 'dal basso' avrà successo. Di certo in un momento in cui si parla tanto della necessità di rafforzare e qualificare  la medicina territoriale, rinunciare, per motivi essenzialmente 'burocratici', ad un  medico che è riuscito in poco tempo a conquistare la fiducia e l'attaccamento di una comunità, non sembra proprio il massimo.