LISA CIARDI
Cronaca

Mascherine, il rebus del lavoro "Tanti dipendenti in prima linea"

Beneforti (Cgil): "Chiediamo al governo un aggiornamento dei protocolli per il personale più a rischio". Bianchi (Confesercenti): "Giusto allargare le maglie". Cursano (Confcommercio): "C’è bisogno di libertà"

di Lisa Ciardi

Da un lato l’euforia per il ritorno alla normalità, dopo due anni da incubo. Dall’altro il timore che, in alcuni casi, l’allentamento delle misure di prevenzione possa trasformarsi in un rischio per i lavoratori. Per trovare una sintesi, il 4 maggio si svolgerà un incontro nazionale fra i vari soggetti coinvolti e il governo. E se ai clienti non potrà essere più imposta la mascherina, è possibile che venga mantenuta almeno fra i dipendenti, insieme ad altre misure di tutela. "Quello del 4 maggio sarà un appuntamento importante per garantire ai lavoratori serenità e sicurezza – spiega Gessica Beneforti, segretaria Cgil Toscana -. Abbiamo chiesto al governo un aggiornamento dei protocolli Covid, che al momento sono sempre attivi e che prevedono una serie di misure dedicate al personale. Serve ancora un’attenzione forte alla salute di lavoratori e utenti. Nel comparto pubblico, il ministro Brunetta ha già inviato le sue raccomandazioni. Nel privato, si lavora perché non ci sia un ‘libera tutti’ e si pensi a tutelare i più fragili e i più esposti".

"Capisco l’euforia generale - commenta Gianni Elmi Andretti, segretario generale Fisascat di Firenze e Prato – ma noi siamo molto preoccupati, soprattutto per i lavoratori di supermercati, farmacie e uffici, che si trovano in prima linea. Il 4 maggio avremo un incontro con le organizzazioni datoriali per capire cosa si potrà continuare a fare per proteggersi dal Covid 19. Ci sembra molto rischioso tornare, da un giorno all’altro, all’era pre-pandemica, che non prevedeva mascherine, igienizzazione delle mani o plexiglass. Alcune aziende si stanno già muovendo per confermare in parte le misure fra i dipendenti, ma è un quadro molto disomogeneo. Confidiamo nella solidarietà degli utenti e in una decisione del governo che mantenga le precauzioni, nei contesti a rischio, almeno per tutto maggio".

"Molte aziende importanti, soprattutto nella grande distribuzione, hanno già inviato comunicazioni ai lavoratori, spiegando che manterranno l’uso e la distribuzione delle mascherine fra il personale – spiega Marco Conficconi, segretario generale Uiltucs Toscana -. Da questo punto di vista siamo quindi tranquilli, anche perché abbiamo lavorato d’anticipo. Siamo invece più preoccupati per le società composte da una rete di soggetti diversi, perché dobbiamo verificare che l’intesa generale venga poi applicata nelle singole realtà".

A favore delle aperture e di un drastico taglio alle misure anti-Covid, Confesercenti e Confcommercio, che rappresentano negozi e locali. "È un tema importante e verrà affrontato il 4 maggio – dice Claudio Bianchi, presidente di Confesercenti Firenze -. Noi speriamo nell’allentamento delle restrizioni annunciato. Ci rendiamo conto che in alcuni luoghi, come gli uffici, ci possa essere una maggiore sensibilità, ma crediamo giusto allargare le maglie, altrimenti saremo l’ultimo Paese in Europa a fare questo passo". "Siamo contrari a rimettere l’obbligo dove la legge prevede solo un invito a indossare la mascherina – spiega Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Firenze –. Dopo due anni di imposizioni, abbiamo bisogno di un po’ di libertà. Andiamo verso l’estate e i lavoratori devono poter operare in modo più comodo, senza il caldo e la costrizione delle mascherine".