Firenze, 5 marzo 2023 - Bella ciao. Finisce così in piazza Santa Croce a Firenze. Ma sono stati striscioni e cori, balli e felicità in stile amarcord, come alle manifestazioni del liceo. Finisce con il pallottoliere impazzito: erano in più di cinquantamila per gli organizzatori, meno di ventimila per la questura. In verità è quasi impossibile computare quella marea d’umanità varia, stipata e festante come non si vedeva da tempo, nella piazza sorvegliata da un marmoreo Dante. Non ci sono stati gli scontri pericolosi delle frange estremiste (alla fine il sindaco Nardella ringrazierà questura e prefettura per la sorveglianza), ma gli incontri ravvicinati, quelli sì, eccome.
La manifestazione è indetta dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil "in difesa della scuola e della Costituzione" dopo che il pestaggio di stampo squadrista di un gruppo di studenti del “Miche“ aveva acceso una disputa politica nazionale arrivata all’epilogo della richiesta di dimissioni da parte della neosegretaria Pd Elly Schlein del ministro dell’istruzione Valditara. Era stato lui a minacciare provvedimenti disciplinari per la preside del liceo Leonardo Da Vinci, Annalisa Savino (vera star al corteo di ieri) che nella sua circolare diventata virale, inviata anche agli studenti, aveva messo in guardia dal pericolo della violenza, del fascismo e dell’indifferenza.
E allora si sfila. E se il palcoscenico è tutto per la gente, per gli studenti, per i lavoratori, per i pensionati, con i sindacati in prima fila con le realtà democratiche e antifasciste Anpi, Arci, Acli e un elenco infinito di associazioni; i riflettori sono puntati altrove. Perché Firenze torna in primo piano: laboratorio politico per la nascita del nuovo centrosinistra. Tutti ad aspettare l’abbraccio di Elly. L’asse Pd-M5s-Sinistra, cementato dalla Cgil, viene batezzato sul palco di piazza Santa Croce con Schlein a braccetto con Conte, Fratoianni, Landini.
Ma i leader locali non restano indietro. Il sindaco Dario Nardella s’incolla alla neosegretaria sui lungarni, quando il corteo viene vomitato a valanga da via delle Casine. Si stringono la mano. Lei, sempre sorridente, non si tira indietro: Maria le chiede un autografo, Francesca la chiama per farsi insieme un selfie. L’assedio cresce: incredibile l’entusiasmo che raccoglie a secchiate. C’era proprio bisogno d’aria fresca. Tra le frasi che le gridano dietro: "Grazie per averci ridato al speranza, non si votava da dieci anni". Elly è avvolta dai suoi, dai fedelissimi Andrea Giorgio, Cosimo Guccione, Mirko Dormentoni che le fanno da cuscinetto. Poi arriva il neosegretario Pd toscano Emiliano Fossi. "Il gruppo di Schleiniaini è tutto qui", sorridono. Riparte il corteo. Nardella tallona Elly, ma i suoi la portano via. Scherza, la neosegretaria. Si scusa con Agata, la figlia adolescente dell’assessora regionale Monia Monni (schleiniana), dicendo "scusa se ti abbiamo portato via la mamma per la campagna elettorale". E la ragazza fa un sorriso imbarazzato. A quell’età ci si barcamena anche senza la mamma troppo tra in piedi.
C’è la giunta in blocco. Politici ovunque ti giri. Anche Giorgio La Malfa: "Impossibile non esserci". In piazza Santa Croce, con la fascia tricolore, Nardella parla della "grande giornata di democrazia per Firenze e per l’Italia". "Questa è la piazza di tutti i democratici – dice – Abbiamo il dovere di dire ai giovani di non essere indifferenti di fronte alla violenza".
Prove di avvicinamento. Il governatore toscano Eugenio Giani aveva incontrato prima la Schlein in piazza Annigoni: un abbraccio sincero. E da parte di Giani la rassicurazione di lavorare bene insieme. Da oggi sarà scheiniano? "No, resto un riformista, ma collaboreremo per raccogliere i frutti migliori".
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