Andò in arresto cardiaco agli Uffizi: salvato, ora può vedere la Venere del Botticelli

Firenze, la storia di un pensionato invitato dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt

La Galleria degli Uffizi a Firenze

La Galleria degli Uffizi a Firenze

Firenze, 19 aprile 2019 - Lo scorso 15 dicembre visitò gli Uffizi per vedere la Venere del Botticelli, capolavoro assoluto e celeberrimo dell'arte mondiale. Ma ebbe un malore proprio nella struttura museale. Andò in arresto cardiaco e fu prontamente salvato. A distanza di mesi e dopo una lunga convalescenza ha finalmente visto l'opera, accompagnato dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt.

Una storia a lieto fine quella di Carlo Olmastroni, 68 anni, pensionato. L'uomo si accasciò a terra e fu salvato anche grazie all'intervento di quattro giovani medici che erano per caso nel museo. Annachiara Pingitore e Jessica De Santis, entrambe 28enni, specializzande in cardiologia; Giovanni D'Agosta, 29 anni, medico chirurgo specializzando in chirurgia plastica; Vittorio Quercia, 28 anni, anche lui specializzando in chirurgia plastica praticarono le primissime cure all'uomo in attesa dell'ambulanza che lo portò in ospedale. Olmastroni ha visitato la Venere accompagnato dal figlio e con guida d'eccezione appunto il direttore Schmidt. 

''Del momento in cui tutto è successo non ricordo assolutamente niente - ha raccontato Olmastroni, confidandosi al Tg Rai Toscana che ha seguito la visita - gli amici mi dicono che mi sono ripreso grazie all'intervento di 4 angeli custodi. Ora, a distanza di 4 mesi, se non ci fossero documenti che certificano quello che è successo, si potrebbe dire solo che il mio cuore è normale. Come prima dell'intervento: i miei esami erano, ed erano sempre stati, perfettamente normali''.

Visibilmente emozionato, l'uomo ha spiegato di provare ''meraviglia e commozione, in mezzo a tutti questi capolavori'', raccontando anche che la sua disavventura lo ha segnato nel profondo. ''Nonostante tutto quello che si pensa di poter organizzare, la vita ti cambia in un attimo. Ora sono molto diverso da prima, accetto volentieri tutto, mi sta bene tutto, mi va tutto bene'', ha sorriso.

Il direttore Schmidt ha voluto ringraziare ''le cardiologhe che hanno effettuato il salvataggio e i nostri assistenti in sala, perchè in un certo senso è stato un miracolo quello che è successo. Quest'uomo ha avuto un arresto cardiaco, aveva quasi perso la vita; è stato rianimato con il defibrillatore qui presente in sala ed è stata una grande fortuna che sul posto ci fossero 4 medici''. ''La visita del 15 dicembre doveva essere il suo regalo di Natale - ha proseguito Schmidt - è andata diversamente, ma oggi siamo molto lieti di completare con lui la visita per Pasqua. In questo si può trovare un valore simbolico, quello della Resurrezione; oltre, ovviamente, al grande valore che l'arte può dare e dà a tutti i visitatori''.

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