
Gli amici mostrano una foto di Maati. Aveva 17 anni
Campi Bisenzio (Firenze), 16 giugno 2025 – Chiusa l'inchiesta sulla morte di Maati Moubakir, il 17enne ucciso a coltellate il 29 dicembre scorso a Campi Bisenzio (Firenze) e che, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stato inseguito dal branco e ferito a morte per un errore di persona.
La Procura fiorentina ha chiesto il giudizio immediato per cinque dei sei indagati: Diego Voza, 18 anni, il fiorentino Denis Alexander Effa Ekani, 22 anni, Denis Mehmeti, 20 anni, il pratese Ismail Arouii, 20, Francesco Pratesi, 18 anni, anche lui fiorentino.
Per i cinque indagati, sottoposti a misura cautelare dal gennaio scorso, l'accusa è di concorso in omicidio volontario aggravato dall'aver agito per futili motivi e con crudeltà, per la particolare efferatezza dell'azione criminosa. Per un sesto ragazzo, assistito dall'avvocato Vittorio Sgromo, il pm Antonio Natale ha chiesto l'archiviazione. È possibile che i difensori chiedano che i propri assistiti siano processati con rito abbreviato.
Una vicenda che ha segnato profondamente Campi Bisenzio. Una violenza inaudita quella che portò alla morte del 17enne. Accadde dopo una serata passata in discoteca. Sarebbe stato un alterco avvenuto proprio all’interno del locale a scatenare la violenza. Il litigio è tra una ragazza e un giovane. Quest’ultimo viene “accusato” dalla ragazza stessa di essere l’autore del furto della sua sigaretta elettronica, che sarebbe avvenuto l’estate precedente. Questo ragazzo avrebbe sputato in faccia alla giovane, dileguandosi. Tra gli amici della ragazza parte un flusso di ricerche e telefonate per individuare il responsabile e “dargli una lezione”.
Fino all’”identificazione”, si fa per dire, di Maati. Che con quel furto della sigaretta elettronica, e con quello sputo, non c’entrava nulla. Ma ormai era finito suo malgrado dentro a quella spirale di violenza cieca e incontrollata, quasi interamente ripresa dalle telecamere. Quelle dei portici, dove avvenne la prima fase della cruenta aggressione con i coltelli, e quella sul bus, dove Maati, già gravemente ferito, è riuscito a salire ma poi avrebbe ricevuto il fendente al cuore.