PAOLO GUIDOTTI
Cronaca

Lupo morto nel Rovigo. Scattano i test tossicologici

L’animale è deceduto prima di arrivare nell’ambulatorio veterinario dell’Asl. L’esperto: "Non possiamo escludere nulla, ora le analisi per risalire alle cause".

Le operazioni di recupero del lupo nel torrente Rovigo

Le operazioni di recupero del lupo nel torrente Rovigo

Non ce l’ha fatta il lupo che era stato recuperato nel pomeriggio del primo maggio dai vigili del fuoco nel torrente Rovigo, nella zona interessata dalla frana della discarica. Il dottor Enrico Loretti, direttore di igiene urbana veterinaria della Asl Toscana Centro, e coordinatore del soccorso animali selvatici della Regione, spiega che l’animale è arrivato nei loro ambulatori già deceduto, e che domani mattina la carcassa sarà inviata all’istituto zooprofilattico per gli accertamenti necroscopici.

Per cercare di risalire alle cause della morte bisognerà vedere sia il contenuto dello stomaco, sia gli esiti degli esami tossicologici, e nell’occasione saranno effettuati anche esami di routine di tipo epidemiologico, sierologico e parassitologico. "Non possiamo ancora escludere niente - afferma - ma considero remoto un collegamento con la presenza nel torrente dei rifiuti della vecchia discarica". Dello stesso parere anche Duccio Berzi, tecnico faunistico della Regione e uno dei massimi esperti di lupi: "Di solito - spiega - situazioni di questo tipo capitano a causa di malattie come la rogna; si vedrà dalle analisi, ma escludo che sia dovuto all’ingestione di qualcosa trovato tra i rifiuti. Che dopo tanti anni sia ancora presente un principio così forte e acuto è molto difficile". Sarà comunque importante capire meglio le cause di quanto accaduto, anche alla luce di un precedente. Il 20 aprile, infatti, al Passo della Colla, a pochi chilometri di distanza, è stato soccorso un lupo di 11 mesi, che era sottopeso. In quel caso l’animale si è poi ripreso ed è stato liberato.

"Sarà interessante - conclude Berzi - confrontare le analisi dei due animali, per escludere collegamenti tra i due episodi". Intanto il sindaco di Palazzuolo sul Senio Marco Bottino invita a essere prudenti nel formulare ipotesi: "Attendiamo con fiducia l’esito delle visite veterinarie – scrive su Fb – rassicurati dalle analisi di Arpat e in merito alla qualità dell’acqua e alla pericolosità dei rifiuti". Sia Arpat che Comune infatti hanno già da tempo escluso un peggioramento delle acque del Rovigo. Salvo, s’intende, l’invasione di grandi quantità di plastiche e altri rifiuti. E anche in questi giorni, avverte Bottino, si è lavorato al montaggio delle reti e sono stati presenti i volontari della colonna mobile della Protezione civile della Regione Toscana. "E’ in corso – annuncia il sindaco palazzuolese - l’installazione delle reti paramassi e il rafforzamento delle reti acchiapparifiuti e il loro potenziamento in termini di quantità. A valle della frana saranno installate tre barriere, due dal Comune e una dal consorzio, e si sta pensando di metterne altre sempre a valle".

Nicola Di RenzonePaolo Guidotti