L’ultimo raggiro ai risparmiatori Intercetta i bancomat in arrivo e ’ruba’ i codici per prelevare

Scoperta una sofisticata truffa in danno dei correntisti di Intesa San Paolo: un arresto. Ma il sospetto dei carabinieri è che la banda sia molto più numerosa e ramificata

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di Stefano Brogioni

FIRENZE

Giuseppe Iorio, 53 anni, napoletano residente a Orta di Atella in provincia di Caserta, curriculum specializzato in truffe, è finito in carcere con l’accusa di aver raggirato più di cinquanta risparmiatori carpendo pin o “otp“ (password temporanee) dei loro bancomat o delle loro home banking.

Ma Iorio - è il sospetto dei carabinieri che hanno indagato a lungo su di lui - non può essere altro che un terminale di un’organizzazione più ampia, ramificata e ben organizzata. Un’organizzazione che, come scrive il giudice Agnese Di Girolamo nell’ordinanza con cui ha recepito la richiesta di misura cautelare del pm Sandro Cutrignelli, può contare su "vari agenti, con compiti differenziati". Innanzitutto, una "talpa" è in grado di carpire i dati sensibili dei correntisti di Intesa San Paolo, perché le vittime emerse dall’inchiesta hanno in comune l’essere clienti del noto istituto, vittima anch’esso dei geni dello "smishing".

Di più: sono correntisti che stanno aspettando una nuova carta o un nuovo bancomat. Card che, non si sa come, nei casi finiti sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri, erano materialmente in mano al truffatore. Qualcun altro, poi, è in grado creare un link che rimanda a un falso sito della banca. Una volta immessi i propri dati, dopo essere stati sollecitati con una telefonata di un finto bancario, la truffa è pressoché conclusa: a Iorio (e forse anche a qualcun altro con il suo stesso compito) non restava che recarsi a uno sportello e prelevare. O spendere in un negozio, usando sempre il pin “rubato“.

Con questa tecnica, ripetuta a fotocopia, ha colpito 52 volte a Firenze. Il sospetto è che altri come lui abbiano messo in pratica lo stesso raggiro in altre città italiane. O che lo stiano tutt’ora facendo. Quindi fate attenzione a queste telefonate, soprattutto se siete in attesa di un nuovo bancomat o di una nuova carta di credito: chiamate voi la banca per chiarire, qualora veniate contattati.

Iorio era stato arrestato il 10 marzo scorso. Conosciuto per il suo passato di truffatore, era stato intercettato dai militari del capitano Marco Calò pedinato e fermato dopo un prelievo da 2000 euro alla Intesa di viale Europa. Il bancomat era intestato a una delle vittime: la donna, che era in attesa della nuova carta di debito rinnovata, era stata poco prima raggirata ed indotta ad attivarla credendo di velocizzarne la ricezione via posta, e aveva fornito le proprie credenziali bancarie ad un complice dell’uomo al telefono. In quell’occasione, il 53enne fu perquisito e sorpreso in possesso di ben 90 carte di pagamento Intesa San Paolo, tutte risultate spedite per rinnovo e da attivare, intestate ad altrettanti correntisti in attesa di riceverle via posta; nell’auto anche 8mila euro in contanti. E dopo quell’arresto, non si è fermato. Tra febbraio e marzo, gli vengono addebitati 53 bancomat sottratticon cui avrebbe compiuto 24 acquisti indebiti di beni di lusso (smartphone Apple, occhiali e capi di abbigliamento griffati, accessori), per quasi 83mila euro spesi in negozi di Firenze, sempre mediante carte di pagamento provento di furto.

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