
Festeggia tre anni di attività il centro semi residenziale "Michele Magone" contro il disagio giovanile di San Giusto. Aprì nel mezzo della pandemia; da allora ha accolto ed educato 23 tra ragazzi e ragazze, dagli 11 ai 17 anni. Un luogo di crescita e di passaggio per ragazzi in situazione di disagio, che rappresenta sicuramente un approdo sicuro in una fase molto complicata per la vita dei giovani con marginalità. Ieri era il giorno della ricorrenza, l’hanno festeggiato con un pranzo, più che altro un’occasione di condivisione per stare insieme. L’organizzazione è dell’associazione di promozione sociale La Melagrana Aps in collaborazione con l’opera Salesiana di Scandicci. Lo sforzo quotidiano è sempre imponente per tenere in piedi una struttura in grado di accogliere minori in difficoltà che hanno bisogno di un punto di riferimento per mantenere la propria rete sociale, educativa e affettiva. Dopo la chiusura di Casa Mamma Margherita, fondata dal don Tarcisio, padre salesiano in via della Pieve, i confratelli salesiani, hanno provato a dare continuità all’iniziativa collaborando al progetto dell’associazione scandiccese che si occupa di progetti sociali. Nella casa di San Giusto alla fine ha preso corpo un centro per aiutare giovani con difficoltà familiari e scolastiche in uno spazio che possa aiutarli a crescere in un ambiente armonioso e spensierato per creare opportunità di aggregazione. "Un’equipe di educatori – raccontano dall’associazione – sta mettendo a disposizione tempo e professionalità per individuare quel "punto accessibile al bene" che è, e resterà l’orizzonte per un gruppo di volontari attivi, pronti a condividere, con passione, le varie sfide che si presentano e si presenteranno. Una comunità "educativa" che accompagna, come una famiglia, in questo lungo e meraviglioso cammino.
Tutto con un obiettivo ben preciso: la relazione. Con noi stessi, con gli altri e col mondo. I ragazzi che vengono accolti nella comunità semiresidenziale sono al massimo di 18 minori al giorno di età compresa tra i 10 e i 17 anni, segnalati dall’associazione stessa oppure anche dai servizi sociali del territorio; sono seguiti dal al pranzo ai compiti pomeridiani fino ad attività ricreative dalle ore 13 fino alle 20. Quest’idea nasce come risposta ad un’esigenza del territorio per il quale la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza ha sempre rappresentato una delle priorità nelle politiche sociali e in sinergia con l’attività dei salesiani di Scandicci che da sempre si propongono di realizzare attività di prevenzione e di supporto alle famiglie.
Fabrizio Morviducci
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